lunedì 22 ottobre 2007

corsa solitaria di mezz’autunno

sono le 8 di mattina e il termometro dell’auto oscilla intorno allo 0. fresco per essere ancora ottobre. l’aria è pulita e il sole inizia a dare vita ai colori dell’autunno.
vedo una chiesetta neoclassica sulla destra e sulla sinistra un parcheggio. è la chiesa della madonna del caravaggio nella frazione san vito di valdobbiadene (tv). mi tolgo un po’ di strati, do un’ultima occhiata alla guida.
inizio a correre piano per scaldarmi. tengo le mani coperte dalle maniche lunghe della maglia alla ricerca del sentiero. proseguo lungo la strada provinciale e trovo la chiesa principale di san vito e quindi il sentiero 1012. siamo a quota 229 m s.l.m.
inizio a salire nel bosco lungo stradine di sassi, o di cemento, poi lungo sentieri e prati.
già alla prima tappa, monte perlo q. 610, il panorama è mozzafiato con l’aria così tersa e la luce ancora radente del mattino. il piave, il montello, i colli asolani, a destra il grappa con alano, schievenin e quero, sullo sfondo i colli euganei e i colli berici... la laguna. un sospiro e poi di nuovo a salire per sentieri, tra foglie morte, castagne, funghi e sorprendenti fiori colorati di rosa, lilla e giallo. si sale ancora, su dritti per i prati lungo il crinale della montagna, poi ancora bosco fino a lavel bass q. 1363. vedo con sorpresa un altro corridore davanti a me, lo raggiungo e scambio qualche parola, gli chiedo anche indicazioni per la meta. percorriamo insieme un sentiero che taglia in costa la montagna raggiungendo una sella da cui si vede la cima con la croce. il runner mi indica la via. poi ci salutiamo. aggiro una ‘posa’ (o ‘lama’ = lo specchio d’acqua circolare dei pascoli pedemontani) e corro in compagnia di un gruppo di vacche un po’ scosse dalla mia presenza. poi loro scendono lungo il prato e mi lasciano libero il passaggio fino alla prossima sella. ho traversato monte barbaria q. 1464 e vedo davanti a me le costruzioni di malga mariech, che vado a raggiungere. piego allora a sinistra a risalire il crinale di monte mariech q. 1502, quindi dopo una leggera discesa, aggiro l'ennesima lama e su per il prato alla cima del cesen q. 1570.
il panorama spazia a 360° dalle dolomiti bellunesi e il lagorai alla fascia pedemontana, delle colline fino alla pianura e alla laguna. fa freddo però.
scendo a malga mariech e mi rifocillo con un po’ d’acqua e due fette di pane: che buono!
poi giù a ritroso per prati e boschi, fino a calare sui tetti delle case e riaddentrarsi nelle vie. infine all’auto dopo tre ore circa di corsa solitaria.

1 commento:

krom ha detto...

stupendo. queste sono le emozioni della 'corsa in natura'.
la cosa che mi infastidisce è, solitamente, non riuscire a condividere con nessuno le sensazioni provate.

pensandoci meglio: certe emozioni le provi quando sei solo...

ciao