un'intervista su nati per correre mi ha fatto tornare in mente quella volta che, per ammirare le tre cime, sono inciampato in un sasso e planato rovinosamente sul sentiero.
ma quella volta ero in gara e stavo correndo a tutta.
comunque sì sono d'accordo: bisogna guardare dove si mettono i piedi, in particolare quando si è a ritmi elevati o quando si è stanchi.
se non si è in gara però ogni corsa è un'occasione buona per vedere, ammirare o scoprire qualcosa.
il mio obiettivo spesso, nelle uscite in montgna, è guadagnare un panorama: la vista della laguna, della pianura oppure di un carosello di cime... siete mai stati sul grappa sopra a possagno a guardare giù il cerchio perfetto del pantheon canoviano?
correre da soli però è anche una splendida occasione per avvistare e talvolta sorprendere gli animali selvatici.
quando corro infatti sono silenzioso, ho il respiro e il passo leggeri, e avanzo abbastanza veloce per non farmi scoprire, se non all'ultimo.
quando correvo sugli argini del bacchiglione e del tesina erano le lepri e i fagiani (cuccioli compresi) a scappare impauriti dall'erba alta ai bordi del percorso, il loro battito forte delle ali, così improvviso, ogni volta mi spaventava un po'. sul montello ho incontrato scoiattoli e poiane. sugli euganei per ora solo poiane e serpenti oltre a qualche deficiente in motocross (forse non annoverabile tra le bestie selvagge). in montagna, oltre agli scoiattoli, ho avvistato caprioli e camosci, anche molto vicini, e, siccome sono un po' fortunato, una volta ho stanato un gallo cedrone. un'altra volta invece...
era tardo pomeriggio e aveva appena smesso di piovere in un pomeriggio di fine giugno. nel bosco l'unico rumore erano le gocce d'acqua che cadevano dagli alberi. esco dal sentiero e prendo la strada forestale che piega dietro il costone di roccia dietro la montagna. appena svolto vedo davanti a me che corricchia una bestia col pelo arruffato, le orecchie e la coda grandi: una volpe!
ne avevo già viste, ma questa è più grande (sarà perché è di montagna?) e comunque non si è accorta di me. andiamo avanti insieme, pianino, anzi io mantengo un po' la distanza, non si sa mai. dopo qualche minuto e parecchi metri percorsi però un rametto si spezza sotto il mio peso. lei si gira di scatto, mi lancia un'occhiataccia e poi, con un unico balzo, scompare oltre l'erba giù a capofitto nel bosco.
gli incontri insoliti, però, posso riguardare anche altri generi.
mentre risalgo a bajamonte dalle cave del venda, su per quel sentiero di sassi, così umidi ieri e scivolosi, alzo un'attimo la testa per asciugarmi il sudore. eccolo lì. sembra uno di quelli del legno perché è proprio incastrato sotto un tronco. invece è un porcino, sodo e intatto. lo stacco e me lo lego in vita grazie alla manglia a manica lunga che alla fine avevo tolto.
poi giù in discesa per sentieri perché non si sa mai che non vengano a multare proprio me per un fungo (mentre la fanno franca bracconieri, abusi edilizi e motocross).
poi, a casa, apro la borsa davanti a moglie e figlio facendo un po' di scena: ta-daa!
uau, un porcino papà!
così oggi, dopo essere andati al parco di san giuliano a veder passare la venicemarathon, tornati a casa, ci siamo fatti un risottino.
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4 commenti:
bello. il porcino trovato vale tutti i pacchi gara messi insieme della mia vita podistica :)
io, cmq, annovererei il motocross tra le bestie selvatiche. ma di quelle bestie da abbattere perché dannose o perché sviluppatesi troppo e male.
i miei incontri sono spesso simili ai tuoi, ma ne ho uno che a te manca:
strada bianca pianeggiante, biforcazione, prendo la meno utilizzata. laggiù al tornante vedo un'auto. man mano mi avvicino, noto che ha un movimento, c'è qualcuno sopra, il movimento è insistente, ritmico. ommmmaddddonna! no, dai! l'ultimo sguardo, poi ho guardato la strada i piedi i sassi qualsiasi cosa, un culo nudo contro il finestrino.... O_O che roba!!!! ho fatto un giro largo per non ripassare di lì
Evvai con il risottino con porcini!
Io annovero tra gli avvistamenti: coppia ti tassi colti di notte(lampada frontale) sulla ciclabile, hanno corso con me per una ventina di metri, timorosi di essere catturati, caprioli, volpi, furetti, picchi, serpentelli vari.
La "bestia selvatica" più strana che ho incontrato nel verde è un matto che ad Agosto, sotto il sole su uno sterrato, bardato di tuta felpata, Keeway e cappuccio ben chiusi, correva ansimando ed asseriva rassicurandomi di sapere che si stava facendo del male Q_Q
stessa situazione
era sera (ma non buio buio), esco dalla strada per fare una stradina nei campi
arrivo dove c'è un passaggio ostico, nel senso che per entrare nella stradina devi aggrapparti ad una sbarra (e stare attento a non volare nel fosso)
arrivo alla sbarra e c'è una macchina parcheggiata ... procedo con cautela, maledicendo chi ha parcheggiato lì.
mi aggrappo alla sbarra, metto anche una mano sulla fiancata, mi sfugge l'occhio e c'erano dentro 2 che ciulavano ....
..ragazzi se vado sulla mia ciclabile preferita quando è buio(6km nel verde da percorrere più volte) la situazione è la stessa...solo che almeno li "avviso", con la luce frontale e lo loro macchine non sono a ridosso del passaggio dove si corre.
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