Ho corso per la prima volta l'ecomaratona dei Cimbri in questa 4a edizione 2007.
Nonostante il mio allenamento non fosse al massimo mi sono presentato il 26 settembre a Fregona con buone sensazioni. Avevo testato infatti una discreta facilità di corsa in salita le settimane precedenti la gara, anche se forse non avevo lavorato abbastanza sulla distanza percorrendo al massimo 25 km collinari con 800 mt di dislivello.
Fatto sta che ho iniziato la corsa cimbra con un buon passo transitando al Pizzoc in 1h e 32'. Però proprio mentre scollinavo ho sentito le gambe indurirsi. Pensavo di rilassarmi correndo il falsopiano in discesa che in teoria mi aspettava per i prossimi 10 km. E invece sono stato sorpreso da un susseguirsi di sentieri tutt'altro che riposanti lungo i quali mi sono visto passare da numerosi corridori evidentemente più freschi di me. Nel breve tratto di strada forestale con fondo liscio e brecciatino mi sono lanciato allungando il passo, recuperando convinzione e anche alcune posizioni. Ma la discesa a Campon e il resto del percorso mi hanno definitivamente indurito le gambe. Nell'ultima salita mi sono difeso, ma la discesa di 9 km è stata un calvario: le gambe non giravano più e tutto il carico mi gravava sulla schiena portandomi ad avere anche un indolenzimento in zona lombare. Con grande sorpresa, e un pizzico di delusione forse, ho poi sentito le gambe rilanciarsi nell'ultimo tratto di discesa decisamente più facile. Alla fine ho concluso in 4h e 45'.
Non sono nuovo alla corsa in montagna eppure mi sono lasciato sorprendere da un tracciato evidentemente più impegnativo di quanto non si mostrasse sulla carta. La prossima volta mi presenterò con più fondo e più preparato nei saliscendi tecnici. Ma soprattutto non mi spremerò troppo nella scalata del Pizzoc tenendomi una scorta di energie per il resto, perché, come ho imparato, la gara è lunga e si gioca anche in discesa.
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