c'è un posto, nel bosco del montello - lungo quella traversa sterrata che collega in diagonale la presa 8 alla 9 sud - un posto in cui c'è: un albero magico.
le lunghe radici affioranti dal bordo rialzato della strada paiono dita di una mano in segno di invito o anche, forse, malvagiamente protese per trattenere il viandante.
l'albero magico domina la via, non puoi passare senza sottostare al suo controllo. lui ti scruta e quasi quasi ti tocca, mentre gli sfili di fianco.
non riesci a passare senza avere fatto i conti con lui, senza avergli detto qualcosa o avergli sentito pronunciare una qualche domanda, un monito, o un rimprovero.
così, ieri mattina, da solo, in quel bosco un po' tetro ho fatto i conti coi miei fantasmi, col passato, col torbido presente e lo spaventoso futuro, mentre sbuffavo di corsa, sudato, in un'umida domenica d'inverno.
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3 commenti:
semplicemente..meraviglioo qusto racconto grazie emme
merita più spazio questa storia dell'albero magico. 100% evocativa!
ciao matteo
io abito ai piedi del montello...
andrò a vederlo
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