Sunday morning...
canta Lou Reed dall’autoradio.
... praise the dawning...
fuori è grigio, c'è nebbia e dietro gli elettrodotti le luci artificiali delle insegne sono più abbaglianti che mai.
... It's just a restless feeling by my side...
il Piave è una lingua d’acqua rigonfia con tre giorni di pioggia.... Early dawning, Sunday morning (*).
l’acqua, color caffelatte, è rischiarata appena da una luce surreale che rimbalza fra la terra e il cielo sotto il peso delle nubi. lascio l’ultima pianura ed entro nella valle che si incunea fra le montagne.
Valmareno è un borgo denso di storie passate ma oggi quasi deserto. il torrente rimbomba fra le case esprimendo quel vigore che affascina ma che allo stesso tempo intimorisce...
ecco che arrivano i primi: Stefano, Daniele, Ivan, Luca. "ciao, ciao, piacere...".
poi è la volta di Roberto, Gabriele, Marco, i Bolognesi (Niki e Leo) e di Roby.
arriva anche GioCai: persona distinta ma semplice che da subito dimostra pacatezza e cordialità d’altri tempi. ci fotografa, ci saluta poi scambia due parole e se ne va.
mentre aspettiamo Cristiano che a Quero è incappato in una transumanza di pecore il sole spunta come un flash aprendo sprazzi di cielo azzurro intenso. ma ecco Cristiano.
tutti pronti, si parte, in gruppo. il rumore delle scarpe sull’asfalto moltiplicato per dodici rimbalza tra le pareti contrapposte degli stretti viottoli del paese. attraversiamo il ponte e pieghiamo subito su per una stradina ripida che si infila in un incantevole bosco di castagni. rispuntiamo sulla strada forestale dove Giovanni è lì che ci aspetta con l’amico Piero. ci fanno un sacco di complimenti, immeritati, comunque piacevoli. e su di nuovo per le tracce dell’antica via di presunta origine romana (Claudia Augusta Altinate). il sentiero è a tratti lastricato e a tratti scavato nella roccia calcarea che nonostante la tanta pioggia dei giorni scorsi è già asciutta e comunque non scivolosa. ci aiutiamo, nell'aggirare la parete a strapiombo, stringendo la fune di metallo con la mano sinistra. fin qui la pendenza è modesta e il buon fondo ci fa correre volentieri. ma ecco che entriamo in una valletta buia dove ci aspetta un manto continuo di foglie fradice da attraversare, in cui affondiamo fino alle caviglie e dove in effetti si scivola un po’. superiamo una balza e vediamo davanti a noi il sentiero di nuovo pulito e chiaro ma presto ci accorgiamo che sui sassi e sul ghiaino bianchi scorre un bel ruscello d’acqua limpida...
allo spiazzo di villa Toti ci riuniamo e da qui la salita diventa più impegnativa. su per sentierino ben tracciato, stretto ma con ottimo fondo, pendenza costante e non proibitiva. ottimo per provare a spingere e potenziare la muscolatura delle gambe. qualche cacciatore, qualche escursionista e su a tornantini dentro e fuori i rimboschimenti fitti di abeti. gli ultimi tornanti sono così stetti e si va su così convinti che ci si aggrappa ai fusti degli alberi per aiutarsi a girare e per darsi una spinta in avanti.
infine il sentiero esce sul prato e si dispone perpendicolare al pendio della montagna. su dritto con una pendenza che impedisce ai più di correre e che fa sbuffare e scivolare un po’ le punte delle scarpe alla ricerca della massima presa. quando stiamo per vedere la cima ripiomba la nebbia a nasconderla. solo un luccichio intermittente ci lascia immaginare qualcosa di metallico lassù colpito da sporadici raggi di sole. la croce, ci siamo. si firma il libro di vetta e ci si accontenta di qualche breve comparsa del Pavione e delle Vette Feltrine, che già parliamo di nuovi trail alla Busa del Diavolo...
un pezzo di cioccolato, una barretta o delle albicocche secche, qualche sorsata d’acqua e poi giù perché tira un’aria che fa raggelare il sudore sulla pelle. seguiamo la cresta verso est mentre qualcuno ammonisce: “il primo che cade paga da bere”. e giù a ridere. alla forcella del Foran guardiamo il pendio sotto i nostri piedi che si tuffa nel mare di nebbia e il sentierino che a tornanti tenta di addomesticarlo. con grande prudenza ci caliamo fino ad entrare nel bosco dove però la pendenza e il fondo scivoloso rendono la discesa ancor più difficile. fortuna che c’è qualche arbusto cui aggrapparsi. un sasso rotola giù, modeste imprecazioni e un po’ di tentennamenti poi il sentiero diventa più facile, a parte un piccolo ruscello da saltare. dopo l’incontro con una spaesata salamandra nera a macchie gialle attraversiamo in costa e di buon passo il lato sinistro della valle fino al castello di Cison.
ancora due tornanti e siamo di nuovo sulla terra piatta e sull’asfalto. c’è chi lancia uno sprint subito smorzato dalla solita voce “il primo che arriva paga da bere”.
eccoci di nuovo al piazzale della chiesa, dove abbiamo lasciato le auto. ci cambiamo continuando a chiacchierare come vecchi amici. Roberto, Marco e Luca devono scappare ma tutti gli altri convengono che è buona cosa siglare questo primo trail autogestito con un degno convivio: “con le gambe sotto la tavola”. mangiando pane e salame condividiamo le diverse esperienze di corsa dalle più grandi (UTMB, CRO, PP, 100km, 24h...) alle più piccole e, mentre iniziamo a conoscerci (lavoro, famiglia, figli...), fantastichiamo di ultratrail nostrani per non dover dipendere dalle famose e affascinanti, ma pur sempre scomodissime, corse transalpine. un ultra del Grappa lungo l'Altavia degli eroi, un percorso ad anello in Cansiglio e Cavallo...
ma rimaniamo concreti e siccome l’esperimento è riuscito parliamo dei prossimi trail autogestiti (Colli Euganei, Col Visentin), al che Roby puntualizza “sì, però poi: tutti co e gambe soto ea toea”.
p.s.
ecco le foto
e il video, bellissimo, di stefano michelet (organizzatore della eco dei cimbri):
(*) traduzione (alla buona, se qualcuno sa fare di meglio, benvenga !): domenica mattina - lodare il sorgere - è solo un sentimento inquieto al mio fianco - primi albori, domenica mattina
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8 commenti:
pura invidia. e sento il profumo delle foglie morte e dell'umidità nell'aria... sigh!!!!
davvero, invidia allo stato puro
il prossimo che verrà organizzato cercherò d'esserci, anche se un po' il gruppo mi spaventa ... non vorrei zavorrare ...
a proposito: quanto è durato in termini di tempo, distanza e altimetria ?(giusto per capire se è qualcosa alla mia portata)
D+ 1.100 m, circa 16 km.
tempo di percorrenza?
niente cronometro, anche perché spesso eravamo fermi ad aspettarci o per guardare qualcosa ;)
dal video comunque vedi che c'è spazio per tutti !!!
ah, ok
pensavo fosse una cosa + lunga durata ore ed ore ed ore
se organizzano in Valpolicella dovrei esserci a dicembre
complimenti ancora...bello il video!
Bel video e soprattutto bella esperienza..bravi ;)
Ciao, come faccio a sapere uando organizzate il prossimo trail?
riccardo.vian@telecomitalia.it
il "luogo" di ritrovo per organizzare e aderire ai TA è il forum di spiritotrail.it: http://www.spiritotrail.it/forum/index.php
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