lunedì 3 dicembre 2007

piccole e grandi corse: 2 fine settimana a confronto

emme:
periferia di Padova, domenica mattina. non è né freddo né caldo, ma molto umido. arriviamo con la 600 di mia moglie ché la mia meriva l’ho sbattuta. fatichiamo non poco a trovare un misero buco nonostante siano appena le 8:10. prendo i biglietti e li do a Selena da tenerli in tasca per il ristoro.

loro intanto vanno avanti mentre io provo invano ad aspettare qualcuno con cui condividere la corsa, ma niente da fare, entro pochi minuti il piazzale della chiesa è quasi deserto, altro che partenza alle 8:30.
accendo il cronometro e parto.
dopo qualche centinaia di metri vedo Selena e per mano il piccolo Vico con quel piumino arancione che ti fa sorridere anche se non vuoi. gli passo vicino tanto da potergli carezzare la testa, o meglio il cappellino blu con visiera, e sfilare senza fermarmi.
poco dopo è la volta di uno con scarpe fosforescenti, uno che spinge parecchio. lo supero, ma lui prova a stare al mio passo. nonostante il fastidioso rumore che fa coi piedi sono contento di correre in compagnia, ma dopo 3 km sono di nuovo solo e senza stimoli di sorta: che palle ‘ste non competitive di pianura. non riesco nemmeno a ‘tirare’ appiattendomi su un ritmo discreto ma di crociera nonostante le mie splendide, nuove, NB 826.
eccomi al 15° dove, stupito, trovo di nuovo Sele e Vico (per loro è il 3° km). il piccolo è così contento di vedermi che rimane basito: bocca aperta ma senza parole.

al 18° la corsa finisce. dopo due bicchieri di tè caldo, mi asciugo, mi cambio... e vado a ritroso incontro a quei due. li scovo al ristoro che precede il 4° km che, con gran calma, assaggiano e sorseggiano... bravo Ludovico! hai camminato da solo fin qui? sì papà. vuoi che ti porti un po’ a cavallino? sì papà, dopo l’aranciata, però!



mudanda:
Per l'ennesima volta un'avventura che ti fa tornare a casa contento. Siamo partiti il sabato io e Dario da Venezia destinazione Lione per fare la 54^ edizione delle Saintelyon lì ci aspettava Andrea conosciuto al Mercantour 2007 ma la compagnia si è subito allargata. In pulman dall'aeroporto conosciamo Giovanni di Roma, persona eccezionale plurifinisher ovunque (Spartathlon, UTMB, Mercantour ecc....) poi Domenico incrociato anche lui al Mercantour 2007. Infine Galletto e tutti i suoi amici....lui è da poco tornato dal Grand raid de la reunion....insomma una bella compagnia con la quale abbiamo allegramente trascorso le ore di attesa raccontandoci le nostre avventure trail....se qualcuno si fosse preso la briga di sommare i km e i metri di dislivello dei nostri racconti avrebbe facilmente raggiunto cifre simili alla distanza tra la terra e la luna. Tutti pronti quindi per affrontare questa 54^ edizione della Saintelyon, 69 km tra sentieri e asfalto con 1300m D+ che per il 2007 propone un percorso modificato nel suo finale e, visti gli 8100 partenti, una partenza differenziata tra gara individuale e gare a staffetta. Ore 00:00 del 1/12/2007, sulle note di "light my way" degli U2, pronti via e l'avventura comincia i primi km su asfalto volano veloci, poi le prime salite verso St Christo en Jarez e Croix Bicoury punto più alto della gara (850m), a farla da padrona nei sentieri è il fango....tanto fango. Dopo il 30^ km (ristoro di St. Chaterine) il percorso diventa, come dicono i francesi, più "roulant", ma arrivare lì non è stata una passeggiata se vuoi spingere ne devi avere. Quindi ti ritrovi immerso nella notte a correre, a volte ti giri indietro e ti rendi conto che sei parte di questo lungo serpente di luce che sta segnando le Rhone-Alpes, a un certo momento per ignorare la solita vocina che mi sussurra dolcemente "...e stare a casa questa notte no?"...mi immaginavo su un aereo ad ammirare lo spettacolo di questa scia luminosa formata da 8100 frontali...e subito il pensiero della stanchezza e del freddo scompare. Dopo il ristoro di Soucieu en Jarrest al 46^ km cominci a sentire l'arrivo, il percorso ha molta discesa su strada per cui si mollano le gambe e via "a tutta" fino alla terribile salita di St. Foy de Lyon...lì i primi corrono...gli umani camminano gobbi con le manine sulle ginocchia. Superata questa ultima asperità si scende a Lyon, la trovo ancora avvolta nelle tenebre intenta ad ascoltare il rumore del Rodano che scorre pacifico. Mancano 7 km pianeggianti che si percorrono tutti costeggiando il Rodano una lentissima e gradevolissima agonia. Spingi gli ultimi km con le energie che ti sono rimaste e con l'amico Morfeo che ti rimprovera per non averlo venerato quella notte.....ma non fai nemmeno tempo a litigare perché c'è l'arrivo e quello è il tuo momento...e nessuno ti può impedire di godertelo. (*)


(*) racconto di Mudanda (alias Gabriele) ultratrailer di Meolo (Tv), pubblicato anche su: http://www.ultratrail.it/e107_plugins/forum/forum_viewtopic.php?397.0#post_400

1 commento:

krom ha detto...

Bel report.
un po' di invidia per la passione (leggi tempo!) che porta Mudanda a fare queste scampagnate al di là delle alpi. bravi entrambi e spero di vedervi, dal vivo, presto!

ciao