tag:blogger.com,1999:blog-10480736269441745442023-11-16T04:13:15.407+01:00emme>>>di corsacorro perché mi piaceemmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.comBlogger73125tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-278329299573295962010-03-22T18:29:00.006+01:002010-03-22T18:44:34.675+01:00ULTRABERICUS TRAIL ZERO, VICENZA 20.03.2010 – 65 KM 2500 D+<a href="http://www.ultrabericus.it/"><img style="WIDTH: 400px; HEIGHT: 216px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5451512067317216242" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_vmc6NtdFra0efTVfNgZocgw8idAMr-e9VMjVyybIfjdtchxODQ4RKn7ARlzKGOqULjdnHf0eWEMFr8XLMsQIch5UyMRXaSBPlwHe5c9i_I9kVVsBJsPqpHaFmz-XlO7LYF1lZJzxcck/s400/ultrabericus.gif" /></a><br /><div><br /><span style="font-family:courier new;">Non che abbia mai smesso di amare la corsa, ma ultimamente i casi della vita mi hanno costretto a trascurarla un po', a causa di faccende urgenti e necessarie, come il lavoro e gli impegni familiari.<br />E così quando Enrico Pollini mi ha invitato a quest'evento l'unica cosa che sono riuscito a pensare è stata: "spero di essere libero quel giorno". L'ho segnato in agenda, l'ho fatto segnare anche alla mia dolce metà e i mesi sono passati.<br />Ogni tanto giungeva una mail di <span id="SPELLING_ERROR_0" class="blsp-spelling-error">aggiornamento</span>, una scansione di articolo di giornale, negli ultimi giorni poi c'era pure stato qualche brontolio nel Forum di <span id="SPELLING_ERROR_1" class="blsp-spelling-error">Spiritotrail</span>, ma nulla che veramente avesse ridestato in me la curiosità o la voglia di correre un <span id="SPELLING_ERROR_2" class="blsp-spelling-error">ultratrail</span>, al limite provavo un po' d’ansia per il mediocre stato di forma...<br /><br />È sabato sera, ho liquidato il lavoro in orario decente ma ho ancora una montagna di cose da fare per la <span id="SPELLING_ERROR_3" class="blsp-spelling-error">TCE</span> e devo preparare la borsa...<br /><br />Con la tecnologia degli orologi non ho proprio confidenza e la sveglia non suona. Fortuna vuole che io apra gli occhi lo stesso a mattino presto vedendo filtrare un po’ di luce biancastra dalle fessure delle tapparelle. Mi preparo alla svelta e scendo in strada ad attendere il buon Fabio che mi darà un passaggio.<br />Ci troviamo a metà strada anche con Davide, quindi coi veneziani, infine giungiamo a <span id="SPELLING_ERROR_4" class="blsp-spelling-error">destinazione</span> per il parcheggio delle auto e di lì a piedi fino al punto di partenza: il salotto buono di Vicenza, le piazze in cui sorge uno dei gioielli di <span id="SPELLING_ERROR_5" class="blsp-spelling-error">architettura</span> più famosi al mondo, la Basilica Palladiana.<br />Ci raduniamo tutti, baci e abbracci, quattro "<span id="SPELLING_ERROR_6" class="blsp-spelling-error">ciacole"</span> e un <span id="SPELLING_ERROR_7" class="blsp-spelling-error">caffé</span>, poi si va su nello studio di Enrico a cambiarsi e a prepararsi.<br /><br />Indossiamo i pettorali e, soprattutto, tutti la stessa maglietta realizzata per l’occasione. Ecco l’emozione che sale. Ora c’è tutta la <span id="SPELLING_ERROR_8" class="blsp-spelling-error">trepidazione</span> per un grande <span id="SPELLING_ERROR_9" class="blsp-spelling-error">trail</span> e per un’avventura da percorrere insieme: 17 maglie color giallo sgargiante e 2 splendidi cani si avviano verso sud ad affrontare la <span id="SPELLING_ERROR_10" class="blsp-spelling-error">spettacolare</span> prospettiva <span id="SPELLING_ERROR_11" class="blsp-spelling-error">settecentesca</span> del monte <span id="SPELLING_ERROR_12" class="blsp-spelling-error">Berico</span>. Varchiamo un cancello arrugginito e poco dopo mi rendo conto di aver voltato pagina di essere uscito dalla civiltà attuale per entrare in una dimensione atemporale, onirica forse, una bolla senza tempo in cui la natura e l’uomo non sono la natura e l’uomo cui sono abituato.<br /><span id="SPELLING_ERROR_13" class="blsp-spelling-error">ULTRABERICUS</span> non è il nome di un <span id="SPELLING_ERROR_14" class="blsp-spelling-error">trail</span>, ma di un’isola che non c’è.<br />Boschi in abbandono con alberi abbattuti dal vento, macchie di cespugli spinosi <span id="SPELLING_ERROR_15" class="blsp-spelling-error">impenetrabili</span>, animali selvaggi che fuggono leggeri risalendo i pendii, piume di rapaci notturni <span id="SPELLING_ERROR_16" class="blsp-spelling-error">sparpagliate</span> sui sassi, infide rocce verdi e rocce riarse da millenni di sole, memorie di litorali erosi da oceani antichi, cenge albine, placche scoscese, passaggi fra rovi e grotte in cui gli avi hanno trovato rifugio e pregato i loro spiriti, capanne di sassi, di rami e di fango, scoline disegnate da mani sapienti, il mistero d’un lago inaspettato, e ancora ville, parchi e filari…<br />Eccoci all’ultima discesa, la scalinata dell’arco di trionfo, oltre il quale c’è di nuovo la città. Gli ultimi flash e <span id="SPELLING_ERROR_17" class="blsp-spelling-error">attraversata</span> la strada, rientriamo increduli nel tempo in cui siamo, correndo ovattati nelle vie del centro. Qualche applauso dal fondo del gruppo compatto e <span id="SPELLING_ERROR_18" class="blsp-spelling-error">ringraziamenti</span> a gran voce per Enrico che ha immaginato questo sogno e l’ha voluto condividere prima di tutti con noi, qualche incitamento per i più stanchi e acciaccati, gli ultimi metri e varchiamo le colonne di Piazza.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">Grazie.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;"></span></div><div></div><div><span style="font-family:Courier New;"></span></div><div><span style="font-family:Courier New;">--</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">altri commenti e foto <a href="http://www.spiritotrail.it/forum/viewtopic.php?f=5&t=2337">QUI</a></span></div>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-35008019894029556402009-10-12T16:50:00.004+02:002009-10-12T17:19:57.601+02:00Peggio di così... :-(<span style="font-family:courier new;">otto giorni fa ho partecipato, quasi per caso, alla corsa di <span id="SPELLING_ERROR_0" class="blsp-spelling-error">montebelluna</span>.</span><br /><span style="font-family:Courier New;">non la conoscevo, non l'avevo mai fatta (si, be' l'anno scorso avevo fatto la 5km col piccolo Vico), non avevo obiettivi, solo tanta voglia di correre e un paio di scarpe nuove da provare.</span><br /><br /><span style="font-family:Courier New;">partito forte, come al solito, tirato dagli atleti sul percorso più breve, mi sono poi riposato un paio di chilometri, per chiudere infine con una bella <span id="SPELLING_ERROR_1" class="blsp-spelling-error">progressione</span> di 5km, a ritmi di soglia e anche oltre. senza cronometro ho tagliato il traguardo in buona posizione, e fiondatomi al ristoro mi sono pure dimenticato di chiedere a qualcuno il tempo impiegato.</span><br /><span style="font-family:Courier New;"></span><br /><br /><span style="font-family:Courier New;">ma lunedì e martedì mi dolevano le gambe e mi sentivo a terra e da mercoledì sentivo un po' di fastidi legati al classico raffreddore importato dalla scuola materna.</span><br /><span style="font-family:Courier New;">"ehi, ma domenica c'è la 1/2 maratona di <span id="SPELLING_ERROR_2" class="blsp-spelling-error">Musano</span>, quella del "mio" paese d'adozione... se vado così faccio un <span id="SPELLING_ERROR_3" class="blsp-spelling-error">tempone</span>!"</span><br /><span style="font-family:Courier New;"></span><br /><span style="font-family:Courier New;">il raffreddore passa e non passa. sabato pomeriggio perlustro una parte del percorso, faccio il giro d<span id="SPELLING_ERROR_4" class="blsp-spelling-error">egli</span> 11 km. sarà prudente correre così a buon ritmo se domani voglio fare bene? no, ma la voglia è troppa, faccio il giro e passo al campo sportivo a salutare <span id="SPELLING_ERROR_5" class="blsp-spelling-error">mario</span> che dà una mano nei preparativi.</span><br /><span style="font-family:Courier New;"></span><br /><span style="font-family:Courier New;">domenica mattina mi sveglio col naso un po' tappato. poco importa che dopo pochi minuti di <span id="SPELLING_ERROR_6" class="blsp-spelling-error">riscaldamento</span> s'è liberato per bene.</span><br /><span style="font-family:Courier New;">mi accingo alla partenza, subito dietro il buon Lucio (che andrà a vincere) e parto bene. forte, ma non troppo, dopo il 1 km aumento, passo al 3° in 11 minuti. ottimo. poi mi aggancio a una donna che però aumenta e infatti al 5° svolta per il <span id="SPELLING_ERROR_7" class="blsp-spelling-corrected">percorso</span> da 11 km. ma quest'ultimo km l'ho sentito allora rallento un po' e mi affianco a uno dei pochi <span id="SPELLING_ERROR_8" class="blsp-spelling-error">runner</span> che ha svoltato per la mezza maratona. ma non passa nemmeno mezzo chilometro che una fitta lancinante al diaframma mi costringe a rallentare bruscamente poi a fermarmi per qualche istante. ero 6°, ora mi passano un paio di gruppetti, quando il <span id="SPELLING_ERROR_9" class="blsp-spelling-corrected">dolore</span> è passato riparto e riprendo a correre intorno ai 3 e 50 al km, agganciato, senza essermene accorto, a <span id="SPELLING_ERROR_10" class="blsp-spelling-error">roberto</span>-<span id="SPELLING_ERROR_11" class="blsp-spelling-error">vuppauer</span>, ma poi lo lascio andare (siamo al 10°) perché la testa vaga, non riesco a tenere duro e le gambe <span id="SPELLING_ERROR_12" class="blsp-spelling-error">progressivamente</span> s'<span id="SPELLING_ERROR_13" class="blsp-spelling-error">irrigidiscono</span>.</span><br /><span style="font-family:Courier New;">corro ancora fino al 14°, poi, da lì: uno strazio fino ad arrivare al traguardo con una <span id="SPELLING_ERROR_14" class="blsp-spelling-error">corsetta</span> leggera da jogging.</span><br /><span style="font-family:Courier New;">1h25'33"</span><br /><span style="font-family:Courier New;">di per sé non farebbe nemmeno schifo, ma mi dà fastidio perché è molto peggio di quello che potevo fare se non fosse andato così tutto storto.</span><br /><span style="font-family:Courier New;"></span><br /><span style="font-family:Courier New;">ora, mentre pigio i tasti e mi soffio il naso che cola, sono combattuto: </span><br /><span style="font-family:Courier New;">"basta, la strada non fa per me"</span><br /><span style="font-family:Courier New;">"<span id="SPELLING_ERROR_15" class="blsp-spelling-error">quand</span>'è la prossima mezza maratona? ah, l'8 novembre a paese..."</span>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-50239063215839399322009-09-22T16:39:00.004+02:002009-09-22T22:55:14.778+02:00Antico Troi degli Sciamani 2009 - 1a edizioneCorreva l’anno 2007, seduti a tavola, in trattoria, ascoltavamo Daniele Cesconetto svelarci un suo sogno profondo: l’ultratrail del Cansiglio, una gara di corsa in montagna tipo quelle che fino ad allora si organizzavano solo oltralpe, e che facesse compiere un viaggio, dal Pizzoc alle vette settentrionali e ritorno, un anello in senso orario fra quell cime, quelle foreste e prati, in cui aleggia ancor oggi qualcosa di magico e misterioso.<br />In quelle parole, in quello sguardo trascendente era già vivo l’Antico Troj degli Sciamani.<br /><br />Anno 2009, mese di settembre, giorno 18, venerdì.<br />Ore 9. Ho appena portato Ludovico a scuola e mi aspetta una delle giornate più intense e faticose della mia vita: preparare quanto serve per la sua festa di complenno, o meglio, per sfamare quella miriade di cavallette umane che ci aspettiamo gremiranno il tavolo del parco presso cui allestiremo il banchetto.<br />Sabato 19<br />Ore 7. Non c'è scuola e non devo lavorare, ma mi tocca alzarmi. Vico è sveglio e Viola pure, che palle."Sì, ora mi alz...". La mia schiena!<br />Stessa data ore 14, "vado a fare un riposino, che stanotte non so quanto dormirò". Poco dopo: "ma che ca..o è tutto sto casino?".<br />Ore 16. "Parto, ciao. Ciao Vico, ciao Viola".<br />Ore 17.30. Lasciata l'auto in uno stradello laterale incontriamo subito Tiziano, sicuro protagonista della gara a venire, ma a sentir lui: giù di forma, acciaccato... "da luglio - dice - avrò corso sì e no 2 o 3 volte".<br />Non riesco a trettenere il sorriso perché ogni volta è la stessa storia."Io invece sto bene - gli rispondo - e questo è il mio compagno, Fabio. Giovane, ma un cavallo di razza".<br />La piazzetta del centro civico è gremita di gente e subito inizia quel turbinio di baci, abbracci, strette di mano, pacche sulla spalla che mi fa fare il pieno di emozioni.<br />Prendiamo posto in sala per seguire il briefing illustrativo delle gare, la nostra "Antico Troi degli Sciamani" e la ben nota "Ecomaratona dei Cimbri". Si parte ovviamente con quest'ultima (anzi prima parlano anche il sindaco e qualcun'altro). Gianni De Polo illustra minuziosamente il percorso della maratona, poi..., poi tocca all'ultratrail, ma niente, nessuna spiegazione, solo un filmato: 10' di pura emozione, immagini del Cansiglio, di Cesco(netto) e soci che corrono, e lo scrittore de Savorgnani che parla di quel luogo ("Ander de le Mate" o antro della madre, abitato da forze misteriose e frequentato da sciamani, maghi ed eremiti!), posto al vertice del nostro futuro viaggio e a cui si deve il nome del Trail.<br />Ore 19 e 30. E' l'ora del pastaparty. Ci si sposta al campo sportivo dove è allestito un gran tendone, tipo sagra, al cui riparo si trovano il palco e numerosi tavoli e panche. Ci sediamo con Roby e il fratello Giorgio, quel fulminato di "plusplus" e il mitico Cesconetto, che indossa fiero, ma modesto, la maglia dello Spartathlon 2008 (gara di cui è finisher!) e che la settimana prossima lo vedrà nuovamente impegnato nell'impresa inumana di compiere il tragitto Atene-Sparta di 246 chilometri no-stop. Ai tavoli attorno è pieno di amici e di atleti da salutare. Molti, quasi tutti, sono qui per la maratona, solo in pochi, ma buoni, perloppiù Spiriti Trail, per il troi.<br />Il pasta party è superbo. Non posso non elogiare pubblicamente le cuoche per quel gustoso sugo con cui hanno condito i numerosi piatti di pasta che ci siamo ingollati (e in più affettati e formaggi!).<br />Ore 20 e 30. Fabio mi guarda e ci intendiamo al volo. Zitti, zitti ci defiliamo verso la palestra dove dormiremo.In ingresso è allestita una tavola per la colazione e mi si sente subito a casa.<br />I due atleti trentini, Doliana e Varesco, stanno finendo di sistemare gli zaini e il materiale obbligatorio, come loro anche i padovani Gabriele e Francesco..., mentre in sala c'è un gran silenzio e buio, giacché non si trovano gli interruttori, ma forse qualcuno è già coricato?Prepariamo anche noi gli zaini e gli indumenti, poi appuntiamo i pettorali. Tutto pronto, si passa alla sistemazione del giaciglio e poi ci si corica, saranno sì e no le 21 e 30, quindi mancano 5 ore alla sveglia. Magari dormire subito!<br />Fabio si mette i tappi nelle orecchie e ce la fa, parte in un sonno profondo che lo accompagnerà fino all'ora programmata.<br />Io invece sto lì, immobile con gli occhi chiusi e... sarà il caldo, sarà l'emozione, sento le tempie che pulsano. Intanto arrivano anche gli altri atleti, alla spicciolata, ed è un gran rumorio di zip, materassini, pompe per gonfiarli, e bisbiglii. Fra le 22 e 30 e le 23 c'è finalmente silenzio. Ma non si dorme. Poi, magicamente...<br />Domenica 20. Un po' a singhizzo e con due risvegli intermedi, dormo fino alle 2 quando suona la sveglia di Davide. "Ma se dobbiamo alzarci alle 2 e 30 a che ca..o serve svegliare tutti mezz'ora prima?". Vabbe', seguo l'esempio di qualcun'altro e approfitto del buio per cambiarmi senza veli, poi vado in bagno. Mentre libero la vescica nella turca con la porta spalancata sento il "gio62", intento nelle abluzioni, che mi dice "mi sembra di essere in caserma". Esco dal wc, lo guardo, e ci scambiamo un sorriso.<br />Torno in sala dove c'è un po' di luce fioca, qualche sagoma nella penombra fra cui anche, perdonate la schiettezza, dicevo, anche un bel culo, ovvimanete femminile.<br />Ore 2 e 30, colazione. Mentre splamo di marmellata quell'unica fetta biscottata che mi impongo di mangiare, entra dalla porta un uomo con la barba. "Ma tu sei lo scrittore!" gli dico subito, lui sorride, borbotta qualcosa che non capisco, tira fuori una bottiglia termica e ci offre del caffé: wow! Zuccherato: bleah!<br />Ore 2 e 40. Sono già pronto e non so cosa fare. Nell'attesa pilucco più d'una mandorla sgusciata che vanno giù che è un piacere.<br />Esco e trovo i mitici Evelina&Fernando, sorridenti, come al solito, e sempre più giovani.Non so che ora sia quando saliamo in auto col Cimbro (Stefano) che ci porta giù a Vittorio Veneto per la partenza.<br />Ore 3 e 30? In piazza Sant'Andrea c'è un banchetto con del tè caldo. E un volontario che ce ne mesce dei bicchieri.<br />Un paio di fiaccole e i lampioni lungo il monumentale viale alberato tingono tutto di ocra. Arrivano anche gli altri. Non è per nulla freddo. L'ultima pipì su un cipresso. La spunta in ordine numerico. I primi (Moreno e compagno) passano le transenne e fanno per partire, tanto per loro il trail è un'esperienza che ha nulla a che fare con la competizione. Ma fra le risa di tutti vengono richiamati e fatti fermare.<br />Ore 4. Vedo Gianni che mima con la destra il numero tre e contemporaneamente lo sento iniziare il conto alla rovescia "tre, due, uno, partiti, e... vi accompagno io questo primo tratto" si gira e parte a razzo lungo la strada asfaltata, noi dietro di lui. Io cerco di tenere le gambe a freno, che Fabio s'è più volte raccomandato! Nei brevi metri di asfalto che ci separano dall'attacco della scalinata controllo Fabio, come a dire, "va bene così?". Ma controllo anche la testa del gruppo: Caverzan e Gasparini (Tiziano), i trentini, noi... e con grande stupore vedo un Cesconetto con le gambe luccicanti di olio subito all'attacco, seguito dal compagno Walter Possamai. Dietro di noi un gruppetto di atleti che non ne vuola sapere di farsi staccare. Mi aspettavo una partenza tranquilla, e invece... partiti a bomba.<br />Si svolta di scatto sulla destra, Gianni ci saluta augurandoci un buon trail, e iniziamo a saltellare sulle scalette che salgono a fianco della fontana. Ripeto, mi immaginavo una partenza più lenta, io stesso sento il corpo che, in orario così antelucano, non ne vuole proprio sapere di spingere forte. Lascio andare via le prime due coppie e mi accontento di controllare Cesco-Possamai, ma ecco che mi affiancano e ci superano i due del Mercurys (gruppo podistico locale, eccezionale per certi aspetti di cui dirò in seguito). Ma non sento più Fabio e in effetti è 50 metri più indietro. Approfitto del tornante per aspettarlo. Da qui in poi la salita è meno ripida, si lascia sulla destra la scalinata che sale a Santa Augusta e si imbocca quella strada corribilissima e piacevole che avevo fatto a ritroso con il Gran Raid, così mi pare.<br />Fabio fatica a tenere il mio passo, anzi no, sono io che faccio fatica ad adeguarmi al suo. E ho la conferma di essere un competitivo. E va bene, me la metto via, arriveremo quinti, chissenefrega. Così, appena dopo aver passato una casa isolata nel bosco, abitata di giovani e festanti nottambuli, lo aspetto e saliamo assieme, su per il bosco. In un attimo siamo all'Agnellezza e, fra un luccichio e l'altro delle fettuccie catarifrangenti, usciamo allo scoperto nel Buio della notte sotto una volta di stelle splendenti e sopra un tappeto brulicante di luci artificiali.<br />Che spettacolo: mi fermo, mi volto, lo ammiro.<br />Poi su di nuovo per sentierini intagliati nella costa del monte. Davanti a noi qualche bagliore ogni tanto mi fa capire che non abbiamo un grande distacco da chi ci recede. Poi delle voci dal bosco, trasalisco, ma proseguo. Al tornate si piega verso nord e si esce di nuovo dalla boscaglia. Ecco una frontale che mi s'avvicina dal lato valle, è Caverzan, che mi piomba sul sentiero risalendo dal prato e borbottando qualcosa. Dietro di me si piazza Tiziano, che lascio passare e aspetto il mio compagno. Soli soletti, nessuno davanti, nessuno di dietro, scavalchiamo finalmente forcella Pizzoc. Ecco gli organizzatori che ci aspettavano al varco e che ci salutano. Nel buio della notte riconosco Stefano Cimbro dietro la macchina fotografica e la voce inconfondibile del buon Pizzol che mi dice: "sei un grande". Così ci lanciamo nella facile strada sterrata prima e nel temuto sentiero nel bosco poi. Temuto perché me lo ricordo bene, dalle scorse edizioni dell'Ecomaratona: non è facile.<br />Ma stavolta è tutta un'altra storia. Ora anche Fabio è tranquillo e fa girare le gambe e quando inizia il "tecnico", be', ragazzi, lasciateci vantare un po', ebbene, sul tecnico "non ce n'è per nessuno".<br />In quattro e quattr'otto raggiungiamo le due coppie che ci precedono. I Mercurys e Cesco-Possamai. Subito si svolta bruscamente a destra e ci si infila in un canalino in discesa.Il sentiero (se tale può essere definito!) è un ostacolo continuo: massi bagnati, colate di fango, rami viscidi e di traverso. "Ehi, Cesco, ma ti pare il modo di tracciare i percorsi?", e lui "questo è il trail", "ma i rami potevi cavarli via, no?", "non c'erano...", "sì, ecco, li avrà messi il Mazariol!". Così, tra una battuta e l'altra, procediamo con cautela, poi però quando vedo che faccio fatica a stare dietro, mi lancio in un doppio-triplo-quadruplo sorpasso mozzafiato. E Fabio è con me. Troviamo un paio di addetti del Soccorso Alpino e diciamo loro che è meglio andare su ad avvisare del pericolo, piuttosto che stare in basso ad aspettare eventuali infortunati. Breve pausa e un secondo canalino, poi di nuovo su fondo più faciile e corribile e breve pit-stop. Poi non so come, ma sbaglio strada..., cioè son sempre sul sentiero, ma non ci sono più le fettucce. E' ancora buio, forse starà anche albeggiando là fuori, ma qui nella foresta non si vede una mazza, e c'è pure una certa nebbiolina. Ci fermiamo e ci guardiamo un po' in giro, proviamo a risalire e in effetti una trentina di metri più in alto vediamo prima due, poi altre due lucine.<br />Puntiamo a riprendere il sentiero e sbuchiamo al villaggio cimbro di Vallorch che attraversiamo alle calcagne dei Mercurys che ci avevano sopravanzati. E qui, saranno le 5.45, c'è già il loro primo sostenitore ad aspettarli. Il Mercurys è un gruppo numeroso e affiatatissimo, un vero spettacolo tutte quelle maglie arancioni... uno spettacolo però sarà destinato a diventare anche il nostro incubo. Ma ogni cosa a suo tempo.<br />E, a proposito di cose giuste al tempo giusto, pare che qui l'organizzazione abbia toppato! "Dov'è il ristoro?". "Non doveva essere qui il ristoro?". Tutti e quattro sbigottiti continuiamo a correre nei primi chiarori dell'alba.Giù di nuovo, mi pare, nel bosco e comunque poco dopo ci si apre davanti una visione celestiale: la piana del Cansiglio carezzata dalla luce delicata del sole che spunta, una leggera velatura di nebbia ricopre i prati come una trapunta, sullo sfondo le creste azzurre della catena montuosa settentrionale che ci stanno aspettando.<br />Con Fabio si chiacchiera correndo rilassati. Si parla, è ovvio, di UTMB e del suo recente ritiro. Poi si salutano i pascoli per riprendere a salire il crinale boscato. Altre voci nella penombra, dall'alto, poi ecco Tiziano che scende da destra, mentre noi si sta sì salendo ma più verso sinistra. Ha di nuovo sbagliato strada, dice, e Caverzan è andato avanti chissà quanto. Saliamo assieme, tranquilli, non disdegna il nostro ritmo onesto. Uno sguardo in fondo alla valle: le due maglie arancioni dei nostri inseguitori. Ma delle urla gravi prima confuse, poi nidite "Tiziaaanoooo, ... Tiziaaanoooo..." provengono dall'alto. E io, senza troppo strillare, "è qua, arriva!". Poco dopo scolliniamo ed ecco Caverzan incazzato nero che raccoglie Tiziano e se lo porta dietro ad un ritmo doppio del nostro "li avevo ripresi!", gli sento dire prima di vederli sparire tra i faggi.<br />Noi corriamo tranquilli, al nostro ritmo, senza fatica, senza ansia e gustandoci il paesaggio. Attraversiamo pascoli, incrociamo i loro abitanti, zigzaghiamo tra i relativi escrementi, e ci adeguiamo ad aprirne e a richiuderne educatamente i cancelli. Il terreno si incurva e comincia flettere morbidamente verso il basso, le gambe girano accarezzando il prato e davanti a noi si prospetta un carosello mozzafiato: Civetta, Pelmo, Marmolada (?). Giù in picchiata nella valletta, poi nel bosco, alternando sentieri da urlo "eh, eh, il tecnico è il nostro terreno" continuiamo a ripeterci beffardi, a stradine rilassanti.<br />In effetti è incredibile la dimistichezza e la facilità (istinto si potrebbe definire) che ho ritrovato in questi mesi, dopo un anno grigio-nero, ora le discese me le bevo, come birra fresca, ah! E Fabio è con me.<br />Siamo in terra d'Alpago e riprendiamo a salire lungo una comoda carrareccia.<br />A un certo punto un rumore di bastoncini ci fa trasalire. ci voltiamo di scatto e vediamo i due trentini che risalgono di buona lena.<br />"Siete andati a funghi?" faccio io per sdrammatizzare, ma loro non si lamentano e ammettono sportivamente di aver sbagliato per colpa loro, giacché si erano lasciati tentare dal taglio di un tornante...<br />Ci superano e risalgono a ritmo un po' più svelto del nostro. Tanto che, quando poco dopo incrociamo il cimbro Pizzol che ci propone un ristoro volante e ci ragguaglia sul percorso, vediamo le due divise giallo verdi a meno di un minuto davanti a noi. Poi è la volta del ristoro e lì ci informano dei distacchi: 15' dai primi, "Cacchio, stanno volando!", e 2' dai secondi "Ok, niente male".<br />Con la giusta calma beviamo e riempiamo le sacche negli zaini. Ma mentre siamo lì a chiacchierare... ecco gli arancioni che arrivano! "Via, via, Fabio, che loro son più forti in salita, non ci dobbiamo far prendere!!!". Le indicazioni sul prosieguo sono leggermente discordanti e contarddittorie (e qui scatta una piccola critica all'organizzazione: bellissima la carta topografica, ma una stampa in a4 del classico profilo altimetrico sarebbe stata utilissima per tenere sinteticamente sott'occhio la situazione) capisco comunque che ci aspettano 700 metri di dislivello in un paio di chilometri, un primo tratto duro e poi più corribile: vediamo. Andiamo su decisi, tiro un po' e Fabio prova a seguirmi, ogni volta che si stacca lo aspetto, lo recupero e lo incito a non mollare, "è l'ultima grande salita, da lì poi si corre, è il nostro terreno", "se non ci prendono qui non ci prendono più", e mi volto ogni tanto a controllare. Quando siamo in cima alle rampe ripide li vedo di sotto, sempre intorno ai 2'. Siamo in alto, spiana, usciamo dalla vegetazione, rilanciamo il passo e scorgiamo in alto l'Ander, l'ultimo sforzo a denti stretti. Fabio tiene duro perché nell'animo è forse anche più competitivo di me. Passiamo davanti all'antro a dir poco inquietante e mi domando perché non ci abbiano fatto anche entrare,al che mi tocca resistere al desiderio forte di andarlo a esplorare (e un po' me ne vergogno, lo ammetto). Salutiamo i volontari del controllo che, se non ricordo male ci invitano alla prudenza nel tratto a seguire e che ci segnalano avremo 10 km tutti in discesa. "Ok, grazie" e ci lanciamo giù, ma non prima di aver dato un ultimo sguardo agli atleti del Mercurys che risalgono anche loro su all'Ander.<br />Ecco, allora, ci lanciamo..., ci cosa? Dov'è il sentiero? Semplice: non c'è! Scorgo le fettucce fra le erbe e gli arbusti bassi, noto anche il passaggio di chi ci ha preceduto, e allora ci proviamo, ma non è facile, è tutto sconnesso e un po' scivoloso. Poi finalmente il sentiero e... "questo è il nostro terreno, evvaiii!" corriamo felici, davvero. Poi però non vedo più fettucce, il sentiero è quello, sì., ma piega a destra e l'orientamento mi dice che punta alla base della salita già fatta... non mi convince. Il dubbio ci blocca e ci costringe a pensare e a tornare sui nostri passi fino all'ultima fettuccia incontrata. "Bah, non pare vi siano alternative" quindi si riprova per il sentiero, ripassiamo dove ci siamo fermati e... poco dopo una fettuccia. "Azz...", "va be', dai..." comunque è un sollievo. E da qui la discesa va via liscia senza intoppi, prima su sentiero e poi su carrareccia fino alla sbarra e alle opere di ingegneria naturalistica. Pit-stop. La discesa è finita e si corre in piano. Mi metto davanti e imposto un ritmo di crociera, ma Fabio accusa la salita affrontata a tutta... fatto sta che poco dopo il suo passo assomiglia a quello di un pensionato che fa jogging, avete presente quelli col k-way e il cappuccio in testa anche d'estate?<br />Neanche la successiva discesa lo fa recuperare. Un paio di salite nel bosco, con relative picchiate e un po' di saliscendi lo stendono definitivamente, si piega a destra prendendo una carrareccia in leggera discesa e quasi quasi non riesce nemmeno più a correre. Ha lo sguardo nel vuoto, il respiro affannato e l'andatura a ciondoloni. "Ma hai mangiato? Sei in crisi di zuccheri, ciucciati un gel!". La vedo brutta, mancano ancora 20 chilometri e lo spettro del ritiro inizia ad aleggiare nell'aria. Ma in un modo o nell'altro raggiungiamo il Pian Cansiglio, sulla destra il prato innaturale del golf, ad accoglierci un po' di spettatori, amici, parenti, sostenitori del Mercurys, ci incitano sportivamente "Bravi, bravissimi, forza...", ma poco dopo suonano le trombe, mi volto e dietro di noi li vedo avvicinarsi a velocità doppia.<br />Lo comunico un po' rassegnato a Fabio che però reagisce scuotendosi dal torpore della crisi. Non passa un secondo che all'imbocco del sentiero troviamo un gentilissimo invito ad approfittare di un ristoro improvvisato: coca cola a go-go! "Dai Fabio che ti fa bene", e lui la beve di gusto. Nel frattempo il ristoratore dice che mi conosce e che lui è il marito della fortissima Sonia. E' un po' preoccupato per lei e io lo tranquillizzo (in effetti non avrà problemi a vincere la gara femminile!). Ancora salita, stavolta sto dietro al mio compagno, e respiro l'odore acre del sudore di chi sta soffrendo. Poi si scollina e si va un po' su e giù: Fabio si lancia in allunghi insperati e addirittura troppo svelti per il mio passo. Ma la festa finisce presto e lungo l'ennesima carrareccia corribile si inchioda trascinandosi a fatica. Sbuchiamo sull'asfalto assolato, attraversiamo la strada che sale dalla piana friulana, siamo alla Crosetta, e io consulto per la prima volta la mappa: "che ca..o" penso fra me e me "non è mica finita!".<br />Ancora maglie arancioni a bordo strada, qualche metro prima del ristoro. Ma il loro tifo ci suona stonato perché ormai l'unico motivo che ci fa tenere duro è la sfida coi loro beniamini. Io mi sento un po' in colpa a girarmi a controllare, ma per fortuna non c'è nessuno. Beviamo un po' di sali, forse prendo su un'altra bottiglietta e, col disappunto della signora del ristoro, non mangiamo nulla, "ma come?".<br />La tranquillizzo: "abbiamo riserve negli zaini, grazie". "Ah, va ben", e ripartiamo. Tempo di prendere il sentiero e di leggere il cartello che segnala mancare ancora 12 chilometri e sentiamo di nuovo il consueto squillo di trombe a salutare gli atleti alle nostra calcagna. "E' l'ultima salita" continuo a ripetere come già altre volte, e ancora una volta si scollina, si spiana per poi riprendere a salire. Prati, bosco, ombra sole, cancelli e pascoli minati di cacche bovine, brevi discese, ghiaie e il Pizzoc alto sullo sfondo contrastato da un cielo un bel po' grigio. "Chissà quanto dovremo salire ancora, chissà quanto Fabio resisterà ancora a questo calvario..." continuo a pensare fra me, e ogni volta un filo di voce mi richiama all'attenti "Emme... visuale lunga... situazione alle spalle...". Poi come un miraggio appare casera Cadolten e con questa apparizione anche uno dei dubbi più atroci "e adesso ci fanno scendere beati o ci infliggono la variante proposta per l'Eco dei Cimbri?". C'è della gente e rivolgo a loro la mia domanda "adesso si scende?", "sì, sì è tutta discesa" e tal quale riferisco allo zombie che mi trascino da molti chilometri. Ristoro. Gli propongo la cola, mi pare,... ma non gli lascio il tempo di finirla con calma perché vedo scollinare e scendere in picchiata verso il ristoro... proprio una maglia arancio del Mercurys. "Eccoli, Fabio, non facciamoci passare proprio adesso che è fatta". E così si riparte sulla carrareccia in leggera discesa. La strada comincia pian piano a puntare verso il basso quando una freccia decisa decreta che la dobbiamo lasciare per quel budello di sentiero che si inerpica su per la riva . "E' il sentiero della terra nera, di cui parlavano ieri sera al briefing!" non c'è più dubbio, abbiamo il finale in comune con la maratona. Arranchiamo nel tarverso sconnesso e in contropendenza, poi ci lanciamo... o meglio mi lancio, nella discesa nel bosco. "Dai Fabio, forza" lo incito a mollare le gambe "qui sul tecnico!" e a passare i due atleti impegnati sulla distanza breve che a mia volta avevo già passato. Incrociamo un sacco di gente del soccorso alpino e dell'organizzazione, il sentiero è attrezzato con funi che fungono da parapetto, ma non me ne servo tant'è deciso il mio andare. Poi il sentiero punta decisamente verso il basso e mi convinco che ormai è fatta. Anche Fabio ci crede, ma non appena atterriamo sulla strada sterrata gli crolla il mondo addosso. Si va su, in salita, ancora! Gli ripeto quanto diceva Gianni la sera prima: "sono solo 300 metri in tutto". Ancora una volta ci crede e ancora una volta è una balla, a mia insaputa però. E' dura, durissima, Fabio barcolla, sul serio lo vedo male, ma per fortuna c'è un ristoro e ancora una volta la coca cola. Mancheranno tre chilometri ma in queste condizioni sono un'eternità. E oltrettutto non è nemmeno una discesa facile e filante. Dapprima è strada sterrata con sassi grossi che rotolano via, e allora cerchiamo di correr sui bordi più morbidi e meno impervi, poi un bel prato da attraversare, ma poi ancora stradina nella macchia, poi un falsopiano in salita, fra le case, ... mi volto un attimo e "aaaaaarrrghh", "Fabio, è qua, è uno solo, ma stanno arrivando, non mollare", poi mento consapevolmente "abbiamo 40" di vantaggio e manca un chilometro, non ci possono prendere", per fortuna ora è tutta strada, tutto asfalto, tutta discesa, con una pendenza così bella che correrebbe anche un morto... e così la lunga falcata di Fabio ci fa passare come un fulmine a lato del cartello "ultimo chilometro", lo sento appena mugugnare qualcosa, poi è la volta della piazza del municipio, del centro civico, dove c'era l'arrivo fino a un anno fa, un'altra bugia "400 metri" e continuo a voltarmi, ma ormai il passo è deciso e sostenuto: corriamo!<br />Poi d'un tratto compare il doppio arco gonfiabile del traguardo, e io ho il consueto dubbio "qual è quello buono?", poi Alex, lo speaker, che ci acclama a gran voce, parla di me, ma non ascolto quello che dice, ma spicco un incredibile salto in aria. Poi parla di Fabio e io lo indico sottolineando la sua grandezza, poi ci prendiamo per mano ed esultiamo sfondando il traguardo in 3a posizione dopo 9 ore e 50' circa.Subito strette di mano, baci, complimenti e ... un'intervista volante concessa senza troppi problemi di fiato.<br />Per la cronaca: la maglia arancione che ci inseguiva nell'ultima discesa era un atleta della maratona, scoprirò poi che De Conti e Morandin, cui va tutto il mio plauso, hanno dovuto affrontare pure loro dei momenti di crisi.<br /><br />Fabio è contento, lo so, ci teneva più di me a questo risultato e se l'è meritato anche più di me. Ora si siede sul prato, poi su una sedia, poi sul marciapiede, con Chiara, la sua fidanzata che lo guarda con dolcezza. E' giovane, ne deve imparare ancora di cose, ma... ha grinta il ragazzo!emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-12818223586333344192009-08-28T09:07:00.003+02:002009-08-28T15:04:10.272+02:00Marmolada/Ombretta - il video<span style="font-family:courier new;">per scaricarlo ad alta risoluzione </span><a href="http://www.mediafire.com/?sharekey=1175cb622c259b38ed24a2875c7fa58ea3d34dee005b9ea1c95965eaa7bc68bc"><span style="font-family:courier new;">QUI</span></a><br /><br /><br /><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dw5Lux60Cjh2OZ-LZWVgSbKy4QGgepmQfcjxq_bO5RnaoDheX5PIwbde5SzeJ27YMwR2zMKd-PSkY7sssRphA' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-76583745534594107392009-08-11T10:46:00.012+02:002009-08-11T22:51:21.927+02:00giro del Civetta<span style="font-family:courier new;">ancora un Trail, ancora un Video:</span><br /><br /><br /><br /><br /><p><span style="font-family:courier new;">per scaricarlo in alta risoluzione: </span><a href="http://www.mediafire.com/?sharekey=1175cb622c259b38ed24a2875c7fa58eeee502c05de740a95621d66e282a0ee8"><span style="font-family:courier new;">QUI</span></a></p><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dxgfDZWYn5gOMZxVeUxdMq1M0KN3slHeIrzsO1oexZSYCHWzAcUs2Me1KMd5nXu-JoRDKwyMBRVGKJ1PbS95g' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-64029922797093977902009-07-27T23:13:00.003+02:002009-07-28T07:18:28.512+02:00un pomeriggio d'estate...<p><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dwhtcgpNzzVRavJ9nPV4EZeM_qgE5KfG1SvXa6BLfz1mkicQONv0OKKZTXdJWAzev6q4sNqrid0onU03QH-CQ' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></p><p><span style="font-family:courier new;">per scaricarlo in alta risoluzione: <a href="http://www.mediafire.com/?sharekey=1175cb622c259b38ed24a2875c7fa58ee9a68789d9fab46c5be6ba49b5870170">QUI</a></span></p>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-46933939118900978402009-07-20T17:49:00.009+02:002009-09-17T15:33:23.355+02:00Blumon marathon20 <span id="SPELLING_ERROR_0" class="blsp-spelling-error">Lug</span> 2009 11:21:43<br /><span id="SPELLING_ERROR_1" class="blsp-spelling-error">Roby</span> (<span id="SPELLING_ERROR_2" class="blsp-spelling-error">cell</span>)<br />"Oggi è bello ricordare un <span id="SPELLING_ERROR_3" class="blsp-spelling-corrected">fine settimana</span> <span id="SPELLING_ERROR_4" class="blsp-spelling-error">entusiasmante</span> assieme a dei cari amici. <span id="SPELLING_ERROR_5" class="blsp-spelling-error">Naturalmente</span> aspetto un racconto sul tuo blog su <span id="SPELLING_ERROR_6" class="blsp-spelling-error">qs</span> tua prima <span id="SPELLING_ERROR_7" class="blsp-spelling-error">skyrace</span>. SANI"<br /><br /><br />È vero, <span id="SPELLING_ERROR_8" class="blsp-spelling-error">Roby</span>, non posso non commentare... la mia prima <span id="SPELLING_ERROR_9" class="blsp-spelling-error">skyrace</span>.<br />Già! nonostante siano vent’anni che corro per sentieri, l'ho sempre fatto intorno a casa e senza mai cimentarmi in quelle gare che si fregiano del blasonante marchio registrato.<br /><br />Ma sta volta ci hanno messo lo zampino il buon Lucio <span id="SPELLING_ERROR_10" class="blsp-spelling-error">Fregona</span> e l’amico Roberto. E così all’invito <span id="SPELLING_ERROR_11" class="blsp-spelling-error">estemporaneo</span> fatto durante il <span id="SPELLING_ERROR_12" class="blsp-spelling-error">riscaldamento</span> dell’ennesima <span id="SPELLING_ERROR_13" class="blsp-spelling-error">garetta</span> sulle colline del prosecco ne è seguita una vera e propria trasferta agonistica: un campione mondiale, il figlio del campione e 2 corridori dilettanti, tutti e quattro nella stessa auto, belli comodi per carità, ma costretti ad un viaggio di 4 ore, al termine del quale però si palesa un panorama mozzafiato e paradisiaco. Una valle ampia e verde, una piana coronata dai boschi e nel cui mezzo scorre un torrente. Una strada che piega subito a sinistra e in cui non passano auto, un paio di case e basta! E nel bel mezzo di questo anfiteatro l’arco gonfiabile e le strutture predisposte per la corsa dell’indomani.<br /><br />L’aria è frizzante e chi è più esperto, guarda caso il buon Lucio, si copre subito, mentre noi pischelli ci ritroviamo dopo un po’ a battere i denti.<br />La cena e la serata scorrono veloci, tra una battuta e l’altra, divertenti e rilassanti.<br /><br />Dormire a 10 metri dalla partenza è una comodità unica e così la mattina dalle 6 alle 9 facciamo a tempo a fare di tutto e di più: toilette, colazione, toilette, battutine, preparativi, passeggiata, battutine, toilette, preparativi, massaggio, <span id="SPELLING_ERROR_14" class="blsp-spelling-error">riscaldamento</span>, toilette, preparativi... e finalmente punzonatura, <span id="SPELLING_ERROR_15" class="blsp-spelling-error">briefing</span> e ...<br /><br />Schierate davanti le donne (be' insomma, almeno è un bel vedere), poi tutti noi, con in prima fila i top, <span id="SPELLING_ERROR_16" class="blsp-spelling-error">naturalmente</span>. Io sono subito dietro a Lucio, a <span id="SPELLING_ERROR_17" class="blsp-spelling-error">Rambaldini</span> e <span id="SPELLING_ERROR_18" class="blsp-spelling-error">Melzani</span>, in seconda fila che ascolto attento il conto alla rovescia e ... VIA!<br /><br />50 metri di asfalto in leggera discesa e si piega subito a gomito già a sinistra per prendere la carrareccia che si addentra nella piana del <span id="SPELLING_ERROR_19" class="blsp-spelling-error">Gaver</span>. Mi faccio strada <span id="SPELLING_ERROR_20" class="blsp-spelling-error">educatamente</span> fra le donzelle quando mi vedo quasi travolgere da un'ondata di concorrenti che tagliano il tornante giù per la riva erbosa e rimpolpano il gruppetto di testa.<br />Due chilometri di pianura da correre a buon ritmo e poi è la volta della salita.<br /><br />Aveva ragione il buon <span id="SPELLING_ERROR_21" class="blsp-spelling-corrected">Lucio</span>: è dura, ma non è impossibile, ha pendenze accettabili, <span id="SPELLING_ERROR_22" class="blsp-spelling-error">corribili</span>, a parte brevi tratti, per poi spianare o <span id="SPELLING_ERROR_23" class="blsp-spelling-error">riaddolcirsi</span>. Solo che è lunga, molto lunga e le mie gambe si <span id="SPELLING_ERROR_24" class="blsp-spelling-error">irrigidiscono</span> presto. Sarà stata la partenza un po' svelta? O la quota che non fa ossigenare i muscoli? O la carenza di allenamento specifico? Non lo so, sta <span id="SPELLING_ERROR_25" class="blsp-spelling-error">di</span> fatto che rallento un pelo, ma tengo duro su per i sentieri a zig-zag. E nei tratti ripidi recupero qualche metro a quello che ho davanti a me anche se mi angoscia un po', lo ammetto, quel trenino lungo che mi sta alle calcagna: ma qui vanno tutti come dei dannati! "Venderò cara la pelle" è la frase, <span id="SPELLING_ERROR_26" class="blsp-spelling-corrected">peraltro</span> di dubbio gusto, che mi ronza in testa fino al passo del Termine poi, se non ricordo male, il sentiero piega a sinistra e, sempre in salita, va alla volta della quota più alta del percorso: il passo <span id="SPELLING_ERROR_27" class="blsp-spelling-error">Blumone</span> (2.633 m).<br /><br />Eccola qui la vera difficoltà di questa gara che, almeno per me, è stata la natura aspra e accidentata del terreno fatto di sfasciumi post glaciali.<br />Tengo a fatica il ritmo delle <span id="SPELLING_ERROR_28" class="blsp-spelling-error">salomon</span> che ho davanti, le fisso bene, sì da seguirne i passi, almeno ci provo. Si alternano tracce di sentiero su pietre acuminate, a enormi massi da aggirare o saltare, poi una lastra <span id="SPELLING_ERROR_29" class="blsp-spelling-error">obliqua</span> da <span id="SPELLING_ERROR_30" class="blsp-spelling-error">attraversare</span> nonostante l'assenza di appoggi. Emulo sempre quelle scarpe rosse che ho davanti, ma con minor convinzione, tanto che, con entrambi i piedi mi sento scivolare verso il basso, ma la velocità di marcia è tale da consentirmi di <span id="SPELLING_ERROR_31" class="blsp-spelling-error">attraversarla</span> senza cadere. Ma ecco che, come un flash, l'immagine dei miei bimbi, mi riporta alla realtà <span id="SPELLING_ERROR_32" class="blsp-spelling-error">consigliandomi</span> di procedere, imbranato sì come un cittadino, ma senza affanno e con buon senso. 5 chilometri su 25, i più tecnici ed <span id="SPELLING_ERROR_33" class="blsp-spelling-error">evidentemente</span> quelli in cui si può fare la differenza, in cui mi passano tantissimi concorrenti. E io, ormai rassegnato, mi faccio ogni tanto da parte per non far correre rischi inutili. Certo che quassù è uno spettacolo e i vari campi di neve sono un vero spasso, specie quello in cui ci si può far scivolare giù senza problemi: <span id="SPELLING_ERROR_34" class="blsp-spelling-error">wow</span>!<br /><br />Si scende al lago della Vacca, ecco la diga e il ponticello che ci fa <span id="SPELLING_ERROR_35" class="blsp-spelling-error">attraversare</span> la valle, poi un po' di salita e di nuovo discesa. Poi un ambiente speciale, con <span id="SPELLING_ERROR_36" class="blsp-spelling-corrected">sabbia</span> bianca e fine fra i mughi. Tanta gente ad applaudirci e ad incitarci e poi giù per una discesa <span id="SPELLING_ERROR_37" class="blsp-spelling-error">preannunciata</span> molto tecnica.<br />Ma questa è alla mia portata il fondo è di terra e sassi a slalom fra arbusti e massi <span id="SPELLING_ERROR_38" class="blsp-spelling-corrected">affioranti</span>. Ci provo!<br />Mi passa ancora un concorrente, forse due, ma non sono io che vado piano stavolta, sono due <span id="SPELLING_ERROR_39" class="blsp-spelling-corrected">specialisti</span>. E infatti assieme a loro ne recupero 1, 2, 3, poi inizia un pratone (mi sento sempre più a casa) e allora mi lancio senza timore anche se sento un tallone che comincia a scaldare. Passo altri 2, 3 concorrenti compresi quelli che mi avevano guidato in discesa. Poi una stradina sterrata, ripida e a tornanti, anche questa è il mio pane: recupero altri 2 atleti in difficoltà. Siamo giù, nella piana, ma ci fanno tornare per un <span id="SPELLING_ERROR_40" class="blsp-spelling-error">sentiero</span> nel bosco con due brevi <span id="SPELLING_ERROR_41" class="blsp-spelling-error">scollinamenti</span>, supero un altro atleta, e una <span id="SPELLING_ERROR_42" class="blsp-spelling-error">salitella</span> finale nel prato con a mira l'arco del traguardo. Ecco <span id="SPELLING_ERROR_43" class="blsp-spelling-corrected">Lucio</span> e Roberto (non <span id="SPELLING_ERROR_44" class="blsp-spelling-error">Roby</span>, ma suo figlio) che mi vengono incontro incitandomi. Io sono rilassato, li saluto e chiedo a Lucio com'è andata. "Quinto" mi risponde, ma sento suo nel tono un po' di stupore per la mia domanda a suo modo di vedere fuori tempo "vai, corri al traguardo che è finita". Finita un cacchio c'è sto prato terribile in falso piano e col vento contro... poi al contrario la curva a <span id="SPELLING_ERROR_45" class="blsp-spelling-corrected">gomito</span> e gli ultimi 50 metri d'asfalto già fatti in partenza. Lo speaker fa il mio nome seguito da <span id="SPELLING_ERROR_46" class="blsp-spelling-error">Spiritotrail</span> e penso: mamma mia questo è tutto un altro mondo.<br /><br />Poi arriva R<span id="SPELLING_ERROR_47" class="blsp-spelling-error">oby</span>, che ha corso con grinta e ha tagliato il traguardo soddisfatto e sorridente (finalmente!).<br /><br />Una corsa, un'esperienza, delle emozioni da rivivere!emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-48997877363229019872009-07-06T16:45:00.001+02:002009-07-06T16:48:28.812+02:00...e allora mi prendo una pausa! ;-)<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMJ7dRG4zKfwGUnNYsxKxGAHpW02D725WBrDFgT_9ZKV1pc4_52DfPMwrXekVW1YCkupgowVQCU8RD4lYJ7j9jhOHw5sn6iiG97Gcz4WfcbDdBgb7GUDDmg9v3hGpFDCy4ygILHPKLpEE/s1600-h/DSC_2333.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5355359078025114274" style="WIDTH: 266px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMJ7dRG4zKfwGUnNYsxKxGAHpW02D725WBrDFgT_9ZKV1pc4_52DfPMwrXekVW1YCkupgowVQCU8RD4lYJ7j9jhOHw5sn6iiG97Gcz4WfcbDdBgb7GUDDmg9v3hGpFDCy4ygILHPKLpEE/s400/DSC_2333.jpg" border="0" /></a><br /><div><span style="font-family:courier new;"></span></div><br /><div><span style="font-family:courier new;">l’Ultra Trail di Lavaredo (LUT) cade abitualmente nel bel mezzo delle 2 settimane di montagna che ogni anno mi vedono coinvolto con la famiglia.<br />e la cosa un po’ mi spiace, perché così si sormontano 2 eventi speciali, seppur diversi, che mi accompagnano poi coi ricordi e con le aspettative per tutto il corso dell’anno, costringendomi a fare dei piccoli sacrifici di tempo sia da una parte che dall’altra. ahimè.<br />succede poi che al rientro dal LUT io non abbia la possibilità di sbracarmi davanti al pc, a vedere le foto, i commenti , le classifiche, ma che io invece mi re-immerga, totalmente, nell’idillio della vacanza alpina.<br />sono ormai rincasato da oltre una settimana, ma nonostante ciò è scemata la voglia di scrivere e di rivivere le emozioni della gara. le tengo là archiviate, belle, dolci, forti immagini e sensazioni, e una gran voglia di rivivere quel trail il prossimo anno.<br />ma per ora basta, stop. ho bisogno di una pausa. troppi sormonti, troppi accavallamenti fra gare, bambini, lavoro, casini, rivista e ... tutte le cose che turbinano intorno.<br />basta, per un attimo, stop.<br />niente GTV, niente gare, niente impegni per i prossimi giorni. la corsa non mi deve pesare: io corro perché mi piace!</span></div>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-29709012579984398712009-06-30T19:22:00.005+02:002009-07-04T23:25:19.201+02:00l'inseguimento 2 (la rivincita?)<p><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dx0wE6OhAQ_PCUXPyL7_SWw-cVJmC3KLCgVYVrZIY2uSs0RXq8EGF_x_PCl3yP0gnvMsylRgwwujfp0wl3nMA' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></p><p><span class="Apple-style-span" style="font-family: 'courier new'; ">il video in risoluzione migliore: <a href="http://www.mediafire.com/?sharekey=c8193bae012f55cd5a3d773badf21430af660c2ff3a889115621d66e282a0ee8">QUI</a></span></p><div><span class="Apple-style-span" style="font-family:'courier new';"><br /></span></div>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-45942230499253372502009-06-17T21:29:00.006+02:002009-07-23T08:45:17.702+02:00TCE - Traversata dei Colli Euganei - 5 aprile 2009 - parte IV "il VIDEO"<span style="font-family:courier new;">sono passati due mesi dalla scorsa TCE. e con gli amici della Giovane Montagna</span><span style="font-family:courier new;"> abbiamo preparato un filmato-ricordo della 25a edizione.</span><br /><span style="font-family:courier new;">buona visione ;-)</span><br /><span style="font-family:Courier New;"></span><br /><br /><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dzXqaqripWwSqhQJr7yEsFF76xm1srs_R-gUsEz0ZUUpqjgig-2JolszFnnUItSbWcQqCh8JMYrhfN0nzdhUA' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe><br /><br /><span style="font-family:courier new;"><a href="http://www.mediafire.com/?sharekey=1175cb622c259b38ed24a2875c7fa58eba159add94170f7c5621d66e282a0ee8">scarica</a> il video in risoluzione migliore</span>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-45580204594940169022009-05-31T21:17:00.024+02:002009-06-03T22:45:42.652+02:00GRPTv 09- Gran raid delle Prealpi trevigiane - Segusino Vittorio Veneto 72km<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwzsPODp0rF1rbgdUcAmtW21CTCW0m0RNgfbHDqNrnA9YQD0po8XTv_EbxqWHO-jjM1PgeB-FigMSebcFn_S7PsNmgplKouyfxGrypmik3EAcNQjLn2ORceDkAuRchyo4Bp_OPPfolXHk/s1600-h/IMG_5061.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5342228857163637170" style="WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwzsPODp0rF1rbgdUcAmtW21CTCW0m0RNgfbHDqNrnA9YQD0po8XTv_EbxqWHO-jjM1PgeB-FigMSebcFn_S7PsNmgplKouyfxGrypmik3EAcNQjLn2ORceDkAuRchyo4Bp_OPPfolXHk/s400/IMG_5061.jpg" border="0" /></a><br /><div><span style="font-family:courier new;">il cielo nero ha ampi squarci giallastri da cui filtra una luce tipicamente primaverile, 13 gradi sul lunotto, un vento che piega le cime dei pioppi e che ne pettina le chiome. le melanconiche note dei <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">colplay</span></span></span></span> - <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">Oooooh</span></span></span></span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">Oooooh</span></span></span></span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">Oooooh</span></span></span></span> - mi accompagnano alla volta dell'ennesima corsa domenicale.</span><br /><span style="font-family:courier new;">la tangenziale è deserta e dal finestrino scorgo la sagoma scura di quelle creste un po' nascoste nel manto di nubi, al che riemerge nitido il ricordo, riaffiorano in massa i pensieri, le emozioni e la fatica che vi ho vissuto, le immagini intense e meravigliose, delicate o selvagge, scabre e indelebili. 8 giorni passati col peso di quei 72 chilometri, delle migliaia di metri di <span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_4">dislivello</span>, del sole cocente e dell'afa, della scarsezza d'allenamento e dell'opposta voglia di strafare. il mio gran raid. mamma mia che corsa.</span><br /><span style="font-family:courier new;">parcheggio l'auto, acquisto il biglietto e inizio il mio viaggio su asfalto, ma che nel pensiero ripercorre, passo dopo passo, quel lungo sentiero che da segusino m'ha condotto fino a <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">vittorio</span></span></span></span> veneto attraverso le creste delle prealpi trevigiane.</span><br /><span style="font-family:courier new;"></span><br /><span style="font-family:courier new;">(continua...)</span><br /><span style="font-family:Courier New;">è ancora buio e il cielo fosco, ma già s'intravvede su in alto, stagliato contro il cielo il profilo della radura, dove sarà allestito il primo ristoro, la fine della prima salita di circa <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5">milleduecentometri</span></span></span></span> in dodici chilometri.</span><br /><span style="font-family:Courier New;">siamo in pochi alla partenza, meno di duecento ed è piacevole attendere lo start senza l'incubo di guadagnare o mantenere una posizione, senza nessuno che ti spinge, girovagando qua e là a chiacchierare con tutti quelli che conosco.</span><br /><span style="font-family:Courier New;">manca qualche minuto e mi schiero in prima fila, al centro, tra <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_7"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6">cesconetto</span></span></span></span>, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_7"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_7"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_7">lavarda</span></span></span></span>, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8">geronazzo</span></span></span></span> e <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9">caverzan</span></span></span></span>.</span><br /><span style="font-family:Courier New;">aspettando le 6 c'è qualcuno dell'<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10">organizzazione</span></span> che parla e forse, se non ho capito male, passa anche la parola all'assessore, donna, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10">fors</span></span></span></span>'anche vicesindaco, di segusino; non so, davvero non ho </span><span style="font-family:courier new;">ascoltato ero intento a pensare a <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11">tutt</span></span></span></span>'altro.</span><br /><span style="font-family:Courier New;">ore 6.00, pronti? via, si parte!</span><br /><span style="font-family:courier new;"></span><br /><span style="font-family:courier new;">(continua...)</span></div><div><span style="font-family:Courier New;"></span></div><div><span style="font-family:Courier New;"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13">abbandonata</span> presto la periferia anonima di segusino ci addentriamo subito in una gola stretta e umida, una valletta solcata da un ruscello, che attraversiamo più e più volte correndo agevolmente su dei comodi ponticelli preparati per l'occasione.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">saliamo a <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_14"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12">stramare</span></span></span>, paesello di mezza costa, quindi, per mulattiera pietrosa, a <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_15"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13">milies</span></span></span> e <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_16">da lì</span> per strada sterrata a tornanti si va a testa bassa e di buon ritmo finché la pendenza non cala e si apre la vista sui pascoli, che risaliamo <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_17">verticalmente</span> nell'erba alta e bagnata fino a raggiungere il primo <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_18">punto</span> di rifornimento, malga <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_19"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_14"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_14">molvine</span></span></span>.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">un breve stop e poi via a recuperare, lasciando correre le gambe sul bel sentiero in costa verso <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_20"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_15"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_15">barbaria</span></span></span>, il distacco da chi mi precede. un paio di chilometri e ce l'ho a tiro, e al successivo ristoro, malga <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_21"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_16"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_16">mariech</span></span></span>, lo raggiungo e ripartiamo assieme.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">scambiamo due parole, lui è di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_22"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_17"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_17">imola</span></span></span> e verrà anche alla <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_23"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_18"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_18">LUT</span></span></span>. in un attimo siamo a posa <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_24"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_19"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_19">puner</span></span></span> dove inizio a respirare "aria di casa".</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">conosco bene quel tratto di bosco e la stradina a seguire: lascio andare ancora le gambe e poco dopo m'accorgo d'essere solo in terza posizione, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_25"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_20"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_20">gulp</span></span></span>! (i primi 2 <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_26"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_21"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_21">fabio</span></span></span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_27"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_22"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_22">caverzan</span></span></span> e <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_28"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_23"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_23">ivan</span></span></span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_29"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_24"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_24">geronazzo</span></span></span> li avevo visti allontanarsi già dopo il primo km).</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">malga mont, uno sguardo alla cima del monte <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_30"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_25"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_25">crep</span></span></span> e alla forcella della fede, quanti ricordi, la strada piega e inizia leggermente a calare e a me dà un po' noia la vescica.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">vagando coi pensieri e cercando lo stimolo per fare pipì evidentemente rallento e poco dopo, si inizia a scendere verso <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_31"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_26"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_26">praderadego</span></span></span> con un sentiero un bel po' accidentato, e mi raggiungono in due, il concorrente di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_32"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_27"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_27">imola</span></span></span>, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_33"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_28"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_28">giuseppe</span></span></span>, e uno trevigiano, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_34"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_29"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_29">denis</span></span></span>, che una volta <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_35"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_30"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_30">raggiuntomi</span></span></span> mi passa sorridendo e invitandomi a mollare il freno a mano. allora io faccio il contrario, mi fermo proprio, frugo tra le mutande e....<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_36"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_31"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_31">pssssssssssss</span></span></span>. ok, adesso si può ripartire. al<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_32">la</span> volta del col de <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_33">moi</span>.<br /><br />(continua...)</span></div><div><span style="font-family:Courier New;"></span></div><div><span style="font-family:Courier New;">sulla cui cresta avverto il primo crampo.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;"><span class="blsp-spelling-corrected" id="SPELLING_ERROR_34">oibò</span>, non siamo nemmeno a metà!</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">ma non ci do gran peso e continuo tranquillo, tanto che la vetta arriva in un attimo e così la ripida discesa alla forcella <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_35"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_34">foran</span></span>. ed è la volta dell'ultimo tratto di bosco fitto lungo il versante settentrionale. ma già non è più fresco. non faccio nemmeno a tempo a scorgere il bivacco del <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_36"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_35">vallon</span></span> scuro (di cui conservo il ricordo d'una notte trascorsa con un ghiro che non ci lasciava dormire...) che mi vedo sfrecciare davanti alcuni corridori. dopo un primo attimo di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_37"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_36">spaesamento</span></span> faccio 2+2 e comprendo essere i concorrenti del "<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_38"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_37">trail</span></span>" cioè del percorso di 46 km. "permessooo" e passo, anzi passiamo giacché siamo di nuovo in tre. poi una guida ci indica la via e ci avverte che da qui è un po' brutto. non ripeterò i commenti che abbiamo fatto, nemmeno quando <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_39"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_38">denis</span></span> è volato incespicando in una radice. </span></div><div><span style="font-family:Courier New;">ma il morale è buono e si va avanti, la gente lungo il percorso è numerosa e ci incita con affetto.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">e in attimo siamo al san <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_40"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_39">boldo</span></span> dove <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_41"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_40">denis</span></span> inizia a imprimere un'andatura molto sostenuta. per fortuna che dopo pochi metri di salita asfaltata c'è il <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_42">ristoro,</span> dove c'è chiara che con bel sorriso ci accoglie e ci aiuta con le bottigliette.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">si riparte. <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_43"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_41">denis</span></span> davanti come un treno e io che fatico pure a tenere il passo di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_44"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_42">giuseppe</span></span>. ma non mi dispero e vado su col mio passo cadenzato. e così dopo un po' riprendo <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_45"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_43">giuseppe</span></span>, per poi perderlo definitivamente, e così pure è stato con <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_46"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_44">denis</span></span>.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">da la <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_47"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_45">cisa</span></span> in poi inizia il vero <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_48"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_46">utratrail</span></span>.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">sole a picco, caldo, e salite, salite, sempre salite su <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_49"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_47">pratoni</span></span> erti, costoni erbosi, spalle prative... chiamatele come volete sta di fatto che è stata una vera fatica.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">seconda pipì.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">e continuo a superare e a farmi passare dai concorrenti del <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_50"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_48">trail</span></span>, è un elastico senza fine. poi giù a forcella <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_51"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_49">zoppei</span></span> con innanzi la cima calva e rovente, quasi mistica o infernale, del col visentin.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;"><br />(continua...)<br />"vuoi una birra?"</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">senza dubbio stanno scherzando, penso io, e invece no! fanno sul serio <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_51">Roby</span> e <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_52">Ticci</span> che hanno allestito un RA (ristoro autogestito) in uno dei punti più <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_54">roventi</span> dell'intero percorso.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">naturalmente rifiuto, anche la cola, giacché ho la borraccia bella piena e la cima del monte mi pare ormai a un tiro di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_55">schioppo</span>.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">batto un generoso 5 ai miei amici e me ne vado comunque più carico nel morale, affrontando la rampa sterrata con un ritmo ancora discreto.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">ciononostante dopo un paio di tornati e il primo ripido taglio su per i prati <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_56">riarsi</span>, mi raggiunge un concorrente che sale di buon passo: "<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_57">mannaggia</span>, ha il pettorale rosso come il mio, è della lunga", mi passa e... è crisi.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">manca un niente alla cima ma quando arrivo al ristoro lui già se n'è andato, poi nella cresta a seguire faccio fatica a correre. mi fanno male i piedi non mi sento per niente pimpante. e così affronto pure la discesa, sempre più fermo e irrigidito, tutta coi quadricipiti contratti. che fatica. ma il peggio deve ancora arrivare.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">ormai son giù, al lago e mi immagino un finale scorrevole seppure con un'altra <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_58">salitella</span>. e invece no, ecco un sentiero stretto, sassoso, tortuoso e in salita, poi con tratti in costa e con una discesa terribile. non ho commenti, solo bestemmie, ebbene sì, sonore e volgari bestemmie per la fatica, finché finalmente non scorgo l'ASFALTO! non l'ho mai desiderato tanto in vita mia e finalmente posso far girare le gambe. attraverso il paesello, quindi la statale e la strada inizia a salire. ma questa me l'aspettavo, anche se, magari, non così lunga. asfalto, cemento e poi mulattiera sassosa nel bosco dove d'un tratto mi attraversa la strada uno "<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_59">scarbonasso</span>" velocissimo. memorizzo la scena che poi gliela devo raccontare al piccolo vico, in questo periodo <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_60">appassionato più</span> che mai di rettili e serpenti.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">una curva, un prato, delle persone, che mi dicono "dai forza che sei quarto". sorrido mesto e chiedo "è finita la salita?" "sì, dai, quasi..." "al che innervosito rispondo: allora è finita o ce n'è ancora" della serie: voglio la verità, solo la verità! allora mi spiegano che ho ancora 200 metri di salita e poi è fatta. </span></div><div><span style="font-family:Courier New;">proseguo e cerco di correre nel falsopiano, ma è dura e pare interminabile. cerco santa gusta con gli occhi, ma non la trovo, vedo <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_61">savassa</span> giù nella valle e mi prende un po' di sconforto.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;">poi c'è un tizio che mi fotografa e gli chiedo "quanto manca?", "un paio di chilometri" risponde, toglie la macchina dal viso e vedo che è <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_62">stefano</span> <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_63">cimbro</span>, al che capisco anche che mi sta mentendo. tengo duro. ancora gente sul percorso ad incitarmi, ecco un gruppetto che mi indica la strada che piega in giù. "siamo a santa gusta?" "sì, dai che manca poco". e <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_64">da lì</span> in poi "1 chilometro", "500 metri", "l'ultimo chilometro e mezzo", non ci capisco più nulla, stringo i denti e sprinto verso l'arrivo, vedo 2 0 3 archi <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_65">gonfiabili</span>, ma qual'è quello buono? non importa rilancio il passo e ad ampie falcate (così mi pare) taglio il traguardo coi pugni stretti e stagliati contro il cielo.</span></div><div><span style="font-family:Courier New;"></span></div><div><span style="font-family:Courier New;">all'arrivo c'è <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_66">roby</span> che, premuroso come un fratello, mi dà una borraccia e s'assicura che io stia bene. ma io sto bene!</span></div><div><span style="font-family:Courier New;"></span></div><div></div>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-30401970643762684402009-05-10T22:07:00.001+02:002009-05-10T22:09:45.574+02:00U TA VV-BdG parte IV, l'articolo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiZP_mmVW9nrkhAoKESs4LOKdEDyRtfN7BRWdymU8xBzFno73NaoNd-2JwtUBmR7vzLzzm9_WWTSZy3aeiFAvYw3AqvVLdoDzB7y0CIv6CpXcviofjv7HGYUvWz-LyR13D9uIIliaiaLE/s1600-h/ta+VV-BdG.JPG"><img style="cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 154px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiZP_mmVW9nrkhAoKESs4LOKdEDyRtfN7BRWdymU8xBzFno73NaoNd-2JwtUBmR7vzLzzm9_WWTSZy3aeiFAvYw3AqvVLdoDzB7y0CIv6CpXcviofjv7HGYUvWz-LyR13D9uIIliaiaLE/s400/ta+VV-BdG.JPG" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5334289687946694530" /></a><br />Tommaso Bisagno su "Il Quindicinale" del 7 maggio.emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-62146345427557697202009-04-21T23:24:00.002+02:002009-04-24T11:56:37.350+02:00U TA VV-BdG parte III, le fotole <a href="http://picasaweb.google.it/emmedicorsa/UTAVVBdG#">mie</a><br />quelle di <a href="http://picasaweb.google.it/ceoemme/TAVVBdG?authkey=Gv1sRgCP-h-fTimuShLw&feat=directlink#">mario</a><br />quelle di <a href="http://picasaweb.google.it/ceoemme/TAVVBdGByMariano?authkey=Gv1sRgCMWw6ZCCwrzfuwE&feat=directlink">mariano</a><br />quelle di <a href="http://picasaweb.google.it/ceoemme/TAVVBdG02?authkey=Gv1sRgCJSuyabn4efXxAE&feat=directlink#">ugo</a>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-41392219619513925822009-04-21T23:18:00.002+02:002009-04-22T14:50:03.938+02:00U TA VV-BdG parte II, il resocontosiamo partiti in 9 da Vittorio Veneto, di cui 6 intenzionati a percorrere l'intero tragitto previsto su per il Pizzoc, poi giù per il Gaviol, quindi attraverso Sella Fadalto e di nuovo su al Visentin, quindi su e giù lungo le creste del col de Moi, di Canidi, monte Crep, Cimone, Barbaria, Cesen e giù a Segusino per poi risalire il Massiccio del Grappa attraverso la dorsale Monfenera, Cima Tomba e Mandria, mulattiera del Boccaor quindi cima Grappa e infine giù a Pove e Bassano.<br />non nascondo che l'obiettivo era quello di bere l'aperitivo da Nardini! ;-)<br /><br />nomi dei partecipanti:<br />Mario Marin (organizzatore e capogita)<br />Gabriele Bortolotto (il mitico Mudanda)<br />Fabio Granzotto (un giovane di 24 anni, molto ben promettente)<br />Matteo Grassi, cioè io<br />Moreno Piccin<br />Roberto Scandiuzzo<br /><br />ad accompagnarci fino a sella Fadalto:<br />Alberto<br />e fino al pian de le Femene: Sonia e Antonio (per inciso Sonia compiva<br />giusto quel dì 40 anni).<br /><br />lungo il percorso siamo stati accuditi da 2 angeli custodi:<br />Mariano e Ugo, che trasportavano dentro una grossa auto i nostri ricambi e le nostre scorte di viveri.<br /><br />com'è andata:<br />ore 8.45 si parte, pochi minuti per risalire il corso e attraversare la piazza che iniziamo subito a salire per la scalinata e i tornanti di Santa Augusta, da lì poi con qualche tratto ripido, ma anche altrettanti di riposo, fino alla base del Pizzoc, quindi all'Agnellezza e con l'ultima non proprio indolore fatica fino alla sella del Pizzoc, con un vento gelido che in un baleno ci ha ghiacciato addosso le maglie sudate.<br />fatti i primi +1400.<br />indossate le giacche a vento e le ghette (chi ce le aveva) ci siamo immersi nel bianco della neve, sprofondando quanto basta per andare piano, ma non tanto da rendere la fatica impossibile. bello il tratto di bosco fino a sbucare su una parete strapiombante sulla valle. di sotto i manufatti giganteschi dell'autostrada, dall'altra parte la parete del Visentin che ci attende.<br />siamo al Gaviol. discesa ripida e delicata lungo un canalino roccioso, con tanto di passaggio, per fortuna!, attrezzato di corde fisse e passerella in acciaio. poi una discesa fra ghiaie, o crode, rotolanti e massi e radici. insomma una discesa che se non affrontata con la dovuta cautela oltre che le gambe rischia di spaccarti un po' tutto.<br />sella Fadalto ore 13 circa. ritroviamo per la prima volta l'auto con i nostri angeli. c'è chi si cambia la maglia, chi i calzini o le scarpe, ma soprattutto ci si reidrata con bevande isotoniche e si spizzica qualcosa: un po' di crostata, merendine, barrette, gel. tutto nella norma.<br />attraversiamo la valle e prendiamo a salire prima per stradina poi per sentiero mozzafiato i circa +1300 metri di dislivello che ci separano dalla sommità del colle.<br />inizia la neve ma è compatta e si sale bene, c'è un vento gelido e sul Pizzoc è tutto nero, tuona, lo stesso in val Belluna, sopra di noi no, per fortuna è sereno, o quasi, solo ogni tanto qualche goccia portata dal vento. si arriva in cresta sempre con una vista ampia che va dal bellunese a Vittorio Veneto. si vede benissimo la valle, l'autostrada, ovvio, e i piccoli paesi, Serravalle..., ma anche Fregona ai piedi del Cansiglio.<br />arrivati su c'è ancora un bel pezzo da attraversare per arrivare al Visentin e all'omonimo rifugio. ma quando arriviamo... ci sono già Ugo e Mariano che ci aspettano sbracciandosi, poi entriamo nell'ATRIO, altro che atrio, tutto nero, non si vede nulla, camminiamo a tentoni per non sbattere o inciampare, poi tre lumini (normalissime lampade a basso consumo), ma tant'è, venendo dal bagliore di fuori ci vuole un bel po' per abituarsi.<br />il gestore è cordiale anche se ci attendeva, chissà perché? per l'una, saranno invece almeno le 15.30.<br />ci ha preparato una pignatta di minestrone, bello carico, con tanto di musetto. ma come non bastasse lo si addiziona di pane e tanto ma tanto formaggio. c'è anche chi opta per panini (soppressa e formaggio, ovvio!) e comunque tutti ci si ristora con una modica quantità di birra. da non crederci, almeno per me, nuovo di queste esperienze. ingurgitare quella roba (ben di dio si intende, ma con che digeribilità?).<br />si riparte, non tanto di slancio, ma si riparte, in discesa, dove già alle prime curve ci si ferma a fare un po' di pipì, sulla neve: O_O<br />ma che roba è quella? siamo malati??<br />giallo zafferano. ah, gli integratori!<br />al pian de le Femene salutiamo Sonia e Toni che ci hanno fin qui accompagnati. non ricordo bene se erano le 17 o anche più tardi.<br />ci rifocilliamo ancora (non abbiamo gran fame, ma sappiamo che abbiamo ancora un tratto facile davanti e allora va bene così per reintegrare e fare scorta. la discesa al passo San Boldo è bella, già nota a chi ha partecipato al gran Raid delle Prealpi lo scorso anno, con la differenza però che qui, ora, non c'è un filo di nebbia, anzi l'aria è pulitissima e giù sotto risaltano i colli che da Vittorio Veneto costeggiano la nostra montagna fino a Valdobbiadene, la zona del prosecco, ma anche i vari paeselli e i laghi di Revine.<br />a passo San Boldo il cielo si fa scuro, inizia ad imbrunire. Ugo e Mariano si stanno giustamente rifocillando, manca poco alle 8, in trattoria. ma mangiano in fretta per venire a prepararci ancora panini e a farci compagnia. che angeli!<br />siamo quasi pronti con addosso indumenti leggeri e quelli pesanti, per la notte, nello zaino. ma in pochi istanti vien subito freddo e allora ci sia aggiunge uno strato, ma non si fa in tempo a finire che ora è buio e serve subito la lampada. insomma, altri 10 minuti per mettersi addosso ed equipaggiarsi al completo per la traversata notturna.<br />e si va in salita. per comoda stradina, poi per sentiero nel bosco. si sbuca in alto in un sentiero un po’ esposto, ma emozionante, con tutte quelle lucine là sotto. poi facciamo un tratto sul versante nord, Vallon Scuro, e risbuchiamo sul crinale alla forcella Foran, da qui in poi per ripida cresta in vetta al col de Moi. sono le 22, c'è vento, sotto le luci della civiltà, in alto quelle eterne del firmamento. la croce a traliccio metallico illuminata dalle frontali, Gabriele che firma per tutti il libro di vetta. poi spegniamo le lampade e ammiriamo le stelle.<br />si riparte per Praderadego, in discesa e poi di nuovo in salita, bella dura, verso Canidi e da lì un tratto monotono e infinito fino alla forcella della Fede, monte Crep. Ci siamo un po' sgranati, già sulla salita e poi su questo lungo saliscendi. ci fermiamo alla malga, chiusa, per aspettarci. Arriva Roby, mesto, e dice che ha intenzione di fermarsi, di mollare. i seguenti chilometri li spendiamo per fargli cambiare idea, ma è vero non ne ha più.<br />entrati in rifugio all'una di notte si muove al rallentatore ed è pallido. si mette vicino al fuoco tutto bardato per riscaldarsi. anche noi abbiamo patito il freddo della notte. il gestore rimasto sveglio ad aspettarci scambia due parole e ci porta un tè caldo, poi dello strudel con panna e perché no una birretta.<br />intanto Ugo e Mariano, che dormivano in camera, si sono alzati per venirci a salutare, sempre più angeli.<br />un abbraccio a Roby, noi si riparte e di buona lena, su per il Cimone e il monte Grava. da qui avremmo dovuto proseguire dritti verso malga Mariech, ma la neve ghiacciata e i pendii ripidi ci fanno spostare in cresta e da qui, come continua a ripetersi Mario, "un susseguirsi a catena di valutazioni approssimative", ci hanno fatto imboccare prima una stradina in leggera discesa, poi scendere un ripido bosco, poi infilarsi senza un vero motivo in un infido canalino impestato di rami di rocce e di cumuli di neve profondando fino alla cintola, fino a che non ci siamo trovati di fronte la strada sbarrata da una parete rocciosa. la risalita è stata faticosa, non tanto per il dislivello, non tanto per la neve, ma perché ormai era evidente che l'obiettivo era sfumato. e dopo un lungo peregrinare lungo nuove strade e tracce, a volte con un rinnovato briciolo di speranza, ci ritroviamo, ormai alle luci del mattino, a ripercorrere i nostri passi della notte fonda e a ritrovarci davanti, come in un film di Tarkowskij, il rifugio di Posa Puner.<br />non ci rimane che fare colazione e chiamare i nostri angeli, già in strada per venirci a trovare sul Toomba, per farci condurre giù con l'auto.<br />mesti mesti ci infiliamo stretti nell'auto che ci conduce a Segusino, a casa di Vanio che ci attendeva già all'alba con caffé, dolcetti e qualche boccia di vino.<br />al che estraiamo tutti i viveri che non abbiamo consumato e facciamo banchetto.<br />nonostante tutto siamo sereni, un po' d'amaro in bocca è rimasto, ma l'esperienza è stata talmente bella ed emozionante che ci fa dire subito: quand'è che ci ritroviamo per completarla?emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-3930225994051070102009-04-21T09:24:00.006+02:002009-04-21T23:47:30.951+02:00U TA VV-BdG parte I, il video<OBJECT class=BLOG_video_class id=BLOG_video-3df46af64eaa959 height=266 width=320 contentId="3df46af64eaa959"></OBJECT><br /><br />scarica il video in alta risoluzione (47MB), clicca <a href="http://www.mediafire.com/?sharekey=b45fce5ce1ba26dad956df2962098fcb614a75ebd665d6a55be6ba49b5870170">QUI</a>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-55551776680424568052009-04-09T12:38:00.021+02:002009-04-09T18:11:16.056+02:00TCE - Traversata dei Colli Euganei - 5 aprile 2009 - parte III "il Racconto"<span style="font-family:courier new;">non saprei proprio da dove iniziare.</span>
<br />
<br /><span style="font-family:courier new;">forse dal giorno prima, su e giù per i monti della Madonna e del Grande, sotto la pioggerellina fina delle 7 del mattino, ancora un po' buio, nel silenzio totale di uomini e motori, ma con un gran baccano di uccelli vivaci e chiacchieroni. e l'aria pesante, umida, con odori intensi, profumi di fiori e di fango. Tanto fango per terra e acqua che scorre a rivoli giù per la traccia dei sentieri. L'emozione e perché no quel po' di tensione per la tracciatura corretta del percorso: "un nastro qua sì che ci vuole, uno anche qua... dunque quando si sale si vede prima quel ramo, allora ne metto uno anche lì" eccetera. Le frecce tracciate con lo spray sull'asfalto bagnato e la sorpresa frammista a bestemmie nell'attimo in cui allo strattone per estrarre il nastro dallo zaino non s'è opposta resistenza: "cazzo è finito". La discesa a Teolo e la ricerca presso i pochi manovali al lavoro, ma niente "mi tocca tornare all'auto e andare in cerca di una ferramenta".</span>
<br /><span style="font-family:courier new;">La ripartenza dalle Fiornie, col sole che spunta e l'aria che si fa via via più fresca e leggera. </span>
<br /><span style="font-family:courier new;">Gli ultimi metri per il Groppetto e la svolta della chiesa, poi una banana sbranata al parcheggio e il pranzo veloce ma sostanzioso con mezzo pacco di pasta solo per me. wow!</span>
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<br /><span style="font-family:courier new;">o forse dovrei cominciare dall'arrivo di cristina e simone, compagni d'avventura di spiritotrail, o dal sopralluogo a Villa con il piacevolissimo incontro dei "mitici" Evelina e Fernando. o dalla cena - mamma mia che abbuffata, roba da stendere un camionista - a casa di Davide >sacco< face="Courier New"></span>
<br /><span style="font-family:Courier New;">no, no, sicuramente un racconto ben fatto dovrebbe comprendere tutto ciò che sta a monte. i mesi passati, le molte riunioni con gli amici della Giovane Montagna, le difficoltà affrontate e risolte, le piccole soddisfazione nel vedere che tanto impegno nella promozione ha portato i suoi frutti. </span>
<br /><span style="font-family:Courier New;"></span>
<br /><span style="font-family:Courier New;"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">macché</span>, ora cancello tutto e riparto da zero. descrivo le sensazioni di corsa. la preparazione che cresce, il ritmo nelle gambe e nella testa, i record sui percorsi d'allenamento. ma dovrei anche rendere conto di quei <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">dolorini</span> alle gambe, come piccoli crampi, e delle dosi massicce di noci e banane e dei massaggi miracolosi con la crema per gambe di donna. per non tralasciare infine </span><span style="font-family:Courier New;">la stanchezza del mattino alle 5 e quaranta quando sceso dal letto sento i glutei un bel po' indolenziti e penso "ma chi me l'ha fatto fare di andare a <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">balissare</span> il percorso?".</span>
<br /><span style="font-family:Courier New;"></span>
<br /><span style="font-family:Courier New;">anzi no! è meglio partire dall'incontro coi cari amici cip e <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">ciop</span>, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">ops</span>. Gabriele e Roberto, dalle solite quattro monade davanti alle auto e poi via, con calma, verso Villa di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5">Teolo</span>. e già che ci sono, a ben</span><span style="font-family:Courier New;"> pensarci, potrei raccontare degli incontri e dei re-incontri durante il <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6">pre</span> gara. <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_7">mmmhh</span>, no. impossibile, sono troppi. allora, fra tutti, potrei scegliere quei brevi frammenti trascorsi col >cesta<, Daniele, emozionato come me, se non di più: per lui era la prima volta, per me è sempre come se lo fosse. faccia al muro di pietra, affiancati, lo estraiamo dalle braghette e facciamo pipì.</span>
<br /><span style="font-family:Courier New;"></span>
<br /><span style="font-family:Courier New;">sì è vero sono tante le cose, sin troppe, che sono successe.</span>
<br /><span style="font-family:Courier New;">e allora via con la corsa alle otto e zero zero. via come schegge nei primi metri d'asfalto per non rimanere intruppati, via nel primo budello fangoso col primo concorrente, Loris <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8">Fanton</span>, già bello lontano. via sulle prime salite dove mi passa come una locomotiva il potente Mirko <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9">Righele</span>, via con allunghi leggeri nei boschi e correre i 42 chilometri (40 per l'esattezza) da solo, sempre, solo. </span>
<br /><span style="font-family:Courier New;">questa sì che è nuova, in tanti anni non mi era mai accaduto. ogni tanto alle spalle, a qualche centinaio di metri due punti colorati: uno arancione e uno nero.</span>
<br /><span style="font-family:Courier New;">poi al 28° all'ennesima curva secca me li vedo quasi di fianco, a pochi metri, i due inseguitori. <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10">Beppe</span> e Roberto, e di lì a poco <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11">Beppe</span> mi passa e se ne va. Roberto invece non c'è più e così, sempre e comunque da solo concludo la corsa. un po' rallentato. con impegno sì, ma senza strafare. e dopo l'ultima salita, com'è noto, c'è l'ultima discesa, l'ultimo chilometro, l'ultima curva e...: <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12">Selena</span>, Vico e Viola!</span>
<br /><span style="font-family:Courier New;">"eccolo che arriva", </span><span style="font-family:Courier New;">e io: "ciao piccoli". poi Ludovico che mi affianca e mi supera, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13">parandomisi</span> davanti (che agonista). poi però è troppo lunga fino all'arrivo e si ferma per il troppo sforzo. "torno subito", e così ho fatto: tempo di andare a registrami all'arrivo e ritorno indietro per via <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_14">Groppetto</span> dove raggiungo di nuovo Ludovico e così corriamo assieme gli ultimi metri fino al traguardo.</span>
<br /><span style="font-family:Courier New;"></span>
<br /><span style="font-family:Courier New;">mi sa che è questo il momento più bello.</span>
<br /><span style="font-family:Courier New;">per la prima volta i miei bimbi ad aspettarmi all'arrivo: un passaggio di testimone ideale fra il passato e il futuro, uno sguardo in avanti, un messaggio di speranza che mi dà gioia.</span>
<br /><span style="font-family:Courier New;"></span>
<br /><span style="font-family:Courier New;"></span>
<br /><span style="font-family:Courier New;">--- </span>
<br /><span style="font-family:courier new;">per la cronaca:</span>
<br /><span style="font-family:courier new;">4° classificato, col tempo ufficioso di 4h 03' 09" </span>
<br /><span style="font-family:courier new;"></span>
<br /><span style="font-family:courier new;">un po' di foto:</span>
<br /><span style="font-family:courier new;">daniele coco >lele< <a href="http://picasaweb.google.com/cocodaniele/TCE050409?feat=directlink">...</a> </a></span>
<br /><span style="font-family:courier new;"><span style="font-family:courier new;">francesco zanchetta >checo< <a href="http://picasaweb.google.it/Francesco3691/TCE2009?authkey=Gv1sRgCKbKgLHK87D5vQE#">...</a></a></span></span>
<br /><span style="font-family:courier new;"><span style="font-family:courier new;"><span style="font-family:courier new;">morosa di >sacco75< <a href="http://picasaweb.google.com/davidesacco75/TCE#">...</a> </span>
<br /><span style="font-family:courier new;">rossano santi GM-Pd </span><a class="postlink" onclick="window.open(this.href);return false;" href="http://www.flickr.com/photos/21273803@N03/"><span style="font-family:courier new;">...</span></a>
<br />
<br /></span></span><span style="font-family:courier new;"><span style="font-family:courier new;"></span></span><span style="font-family:courier new;"><span style="font-family:courier new;"></span></span></span><span style="font-family:courier new;"><span style="font-family:courier new;"><span style="font-family:courier new;"></span></span></span>
<br />emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-34496012379726253702009-04-07T08:00:00.009+02:002009-04-08T07:43:40.109+02:00TCE - Traversata dei Colli Euganei - 5 aprile 2009 - parte II "il VIDEO"<p><span style="font-family:courier new;">avevo chiesto a mia moglie di venire coi bimbi ad accogliermi all'arrivo. ma anziché al traguardo me li sono trovati in via Groppetto, appena dopo l'innesto di via della Croce... quando mancavano ancora 300 velocissimi metri.</span></p><p><span style="font-family:courier new;">(che sia solo un assaggio di ciò che mi spetterà nel prossimo futuro?)</span><br /><br /><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dyxR3GD-6AcKBDQv79YmPXhBdjKDHM6a9ctftQ8Xw6QqTSpbkPX9r9ZuAiYw1GdlXsiWJmfcwAIU2RWLDHQJw' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></p>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-79893756166906214492009-04-07T00:45:00.006+02:002009-04-07T08:53:36.675+02:00TCE - Traversata dei Colli Euganei - 5 aprile 2009 - parte I "la FOTO"<span style="font-family:courier new;">più e meglio delle parole... </span><span style="font-family:courier new;">(28° km, </span><span style="font-family:courier new;">Forche del Diavolo). </span><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik6IxIuF8oeVBFPa6roBOnzrTUYIRpm5N0ENCvDnMoNIcviGkhP-7WccbB5qY0E105cT-U_QOLVPqa3FaLIBVcs5AuAynsUYQ7B5TmyXWuYTq9ygZ-RkkJ7WIAQq76X1xvH7ko4lePaSM/s1600-h/-204.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5321713372695609186" style="WIDTH: 266px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik6IxIuF8oeVBFPa6roBOnzrTUYIRpm5N0ENCvDnMoNIcviGkhP-7WccbB5qY0E105cT-U_QOLVPqa3FaLIBVcs5AuAynsUYQ7B5TmyXWuYTq9ygZ-RkkJ7WIAQq76X1xvH7ko4lePaSM/s400/-204.jpg" border="0" /></a><br /><span style="font-family:courier new;font-size:85%;">foto (c) Daniele >lele< Coco<br /></span><span style="font-family:courier new;font-size:85%;"></span>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-67752107301461680212009-04-03T07:49:00.002+02:002009-04-03T07:57:00.518+02:00l' I N S E G U I M E N T O :-))<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dzLh5S9-1Ys1ayRKCHjFurr6SURdbktmkg9tcXEK8rxw3tEzxRbZKf9UOdHg509OMmwOUk3iKNXil0dMCUtzA' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-32402571075983906472009-03-30T08:14:00.005+02:002009-03-30T08:33:14.693+02:00video<p><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dyIgC_p7GJw3JxV2gY_clVToerFncPHnHLQJy8sLIZsLv_YXG6cFaTUiZACJT_K1NiKN0WI5zQzTQMN82S2jQ' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></p><p><span style="font-family:courier new;">è un breve video "autocelebrativo" che ho preparato in questi giorni.</span></p><p><span style="font-family:Courier New;">a seguire metterò online anche un brevissimo ma (per me) divertentissimo video dal titolo:</span></p><p><span style="font-family:Courier New;">-- L'INSEGUIMENTO --</span></p><p><span style="font-family:Courier New;">coming soon :-))</span></p>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-36761534620810059992009-03-15T17:42:00.006+01:002009-03-15T22:07:14.278+01:00WE<span style="font-family:courier new;">stamattina, alla sveglia, non riuscivo quasi ad alzarmi dal letto. gli occhi sigillati e pesanti, le gambe ancora intorpidite e pachidermiche... dopo i quasi 40km su e giù per le prese del Montello macinati ieri pomeriggio coi due amici di sempre Roby&Mudanda (e i primi 20 anche con Mario di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_0">Musano</span>). </span><br /><span style="font-family:courier new;">non ho comunque avuto dubbi o esitazioni: sì va! </span><br /><span style="font-family:courier new;">arrivo a <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_1">Savassa</span> e subito mi dà il benvenuto una brezza gelata che scivola giù per la gola della valle. tergiverso un po', poi vado a iscrivermi e trovo i primi <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_2">ST</span>: i <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_3">venexiani</span>, il C<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_4">imbro</span> e il buon Stefano P<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_5">izzol</span>. manca ancora una buona <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_6">mezz</span>'ora e non so che fare. mi levo tutti gli strati oltre la maglietta e i pantaloncini e salgo verso la partenza, che già sapevo: è al sole. lì faccio un <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_7">po'</span> di volte avanti e indietro, non tanto per prepararmi alla gara, quanto piuttosto per non gelarmi nell'attesa degli <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_8">ST</span>. quando manca un quarto vedo arrivare C<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_9">heco e</span> F<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_10">rancesca</span>, finalmente conosco Sabrina e di persona anche il già ben noto <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_11">Franzskywalker.</span> poi arrivano anche gli altri: Cesta, Ciano, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_12">Ticci</span>, Fantasma, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_13">Alchi</span>... e ... "<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_14">Darta</span> tre e trenta? ah! ah!" (qui, se uno conosce Dartagnan, ride, altrimenti... be', fortunato lui! :-D). dopo i saluti e un po' di chiacchiere vedo che è <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_15">quasi</span> ora, al che invito Cesta a seguirmi portandomi un po' avanti che: non si sa mai. sono gomito a gomito con <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_16">Tiziano, </span>ottimo podista e vecchia conoscenza, che domenica scorsa, nonostante i miei sforzi, mi ha tenuto ben dietro sulle colline di <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_17">Susegana</span> e <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_18">Collalto</span>: lui 5° io 6°.</span><br /><span style="font-family:courier new;">si parte e di buona lena. ma le gambe sono di legno. sono con <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_19">Tiziano</span> e con <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_20">Cesta</span>, ci si scambia qualche parola mentre piano piano recuperiamo alcuni frettolosi partiti a razzo, ed ecco che passati sotto l'A27 si comincia a salire. una bella rampa, asfaltata con buon pendenza. a testa bassa recupero uno, poi un altro, poi un altro ancora, e via così per un bel po'. ogni tanto qualcuno mi saluta. amici o amiche partite un po' prima, ma rispettosamente a lato a cedere il passo (almeno loro). in cima alla salita sono 6° assoluto e ancora devono deviare quelli del percorso intermedio: incredibile. poi si scende un po' e inizia il sentiero tecnico, che, nonostante sia in piano, mi fa faticare non poco: troppo nervoso e troppa gente da schivare per le mie povere gambe stanche. al che, finito il '<span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_21">troi',</span> mi affiancano <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_22">Tiziano</span> e <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_23">Tommaso (già partecipe al TA 6 creste)</span> che mi hanno raggiunto e, da qui, facciamo gara assieme fin quasi all'arrivo. </span><br /><span style="font-family:courier new;">che bello. si tira e si strappa, si tenta l'allungo o la fuga, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_24">Tiziano</span> si distingue nei tratti tecnici e di discesa, <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_25">Tommaso</span> nel falsopiano e io? <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_26">boh...</span> io spingo a testa bassa, sempre! sempre davanti e senza risparmiarmi, a tutta, senza freno e senza tattica. </span><br /><span style="font-family:courier new;">quando mancano 4km all'arrivo ci raggiunge anche un atleta marocchino (di cui ignoro il nome) e ci avvisano che abbiamo solo 3 atleti davanti. dunque: sono quarto e ne ho tre dietro, allora spingo <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_28">a tutta cercando la fuga (so di non essere una scheggia in volata)</span>, quando l'ennesima breve <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_29">rampa</span> in salita mi sega definitivamente le gambe. inchiodo. ecco che mi passa <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_30">Tommaso</span>, mi passa anche il marocchino. 1km all'arrivo e sono quasi fermo. eh, no, dico: <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_31">eccheccazzo</span>, io vado! e riguadagno il quinto posto, mancano sì e no 500 metri, 300, 100, ecco il traguardo. vedo <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_32">Tommaso</span> che passa sotto lo striscione e io arrivo subito dopo di lui. </span><br /><span style="font-family:courier new;"><span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_33">fiiiuuuuuuu</span>, che fatica. </span><br /><span style="font-family:courier new;">ma </span><span style="font-family:courier new;">... alla faccia dello spirito trail, sì, ma insomma, non mi vergogno a dirlo, dopo 10 anni mi dà gioia tornare a premio! </span><span style="font-family:courier new;">che per la cronaca consisteva in un dolce industriale, un salame e due bottiglie di verduzzo. poco? tanto? non lo so, so solo che quando, mentre ero al ristoro col panino in mano, ho sentito chiamare il mio nome, e l'ho mollato in mano ad <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_34">Alchi</span> e son corso su sul palco al fianco dei 'forti' <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_35">Pagotto</span> e <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_36">Zanatta</span>, ho guardato davanti a me e ho visto gli amici ST che mi sorridevano, ho chiuso un attimo gli <span class="blsp-spelling-error" id="SPELLING_ERROR_37">occhi e</span> ho rivisto quel mare infinito di punti colorati di ieri, nel sottobosco del Montello (primule, viole, crochi e bucaneve), ho rivisto allora anche i sorrisi e le smorfie dei due amici e ho ripensato alle varie cazzate che abbiamo detto, come le battutine sulle cavallerizze...</span><br /><span style="font-family:courier new;">eh, sì, tutto questo è la corsa.</span><br /><span style="font-family:Courier New;">ah, dimenticavo: I feel good, ta-na-na-na-na-na-na...</span>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-84983751230674622262009-03-10T07:01:00.004+01:002009-03-10T21:35:17.050+01:00I feel good, ta-na-na-na-na-na-na...<span style="font-family:courier new;">ci mancava solo che mi mettessi a cantare "I feel good, ta-na-na-na-na-na-na", mentre correvo lanciato come una freccia nei boschi e nei prati di Susegana e Collalto, domenica scorsa.</span><br /><br /><span style="font-family:Courier New;">era giusto un anno che non riassaporavo più quella sensazione di leggerezza e libertà, di gioia e al tempo stesso di consapevole potenza.</span><br /><br /><span style="font-family:Courier New;">no, non esagero. e soprattutto non mi sono montato la testa. è solo che la corsa è così: ti regala emozioni forti, ti droga con il buon umore e, qualche volta, ti fa assaporare cosa vuol dire staccare i piedi da terra, perdere peso... e, quasi, quasi: prendere il volo!</span>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-33788717469014948002009-02-09T22:02:00.004+01:002009-02-09T22:34:43.884+01:00l'albero magico<span style="font-family:courier new;">c'è un posto, nel bosco del montello - lungo quella traversa sterrata che collega in diagonale la presa 8 alla 9 sud - un posto in cui c'è: un albero magico.</span><br /><br /><span style="font-family:courier new;">le lunghe radici affioranti dal bordo rialzato della strada paiono dita di una mano in segno di invito o anche, forse, malvagiamente protese per trattenere il viandante.</span><br /><br /><span style="font-family:courier new;">l'albero magico domina la via, non puoi passare senza sottostare al suo controllo. lui ti scruta e quasi quasi ti tocca, mentre gli </span><span style="font-family:courier new;">sfili di fianco. </span><br /><br /><span style="font-family:courier new;">non riesci a passare senza avere fatto i conti con lui, senza avergli detto qualcosa o avergli sentito pronunciare una qualche domanda, un monito, o un rimprovero.</span><br /><br /><span style="font-family:Courier New;">così, ieri mattina, da solo, in quel bosco un po' tetro ho fatto i conti coi miei fantasmi, col passato, col torbido presente e lo spaventoso futuro, mentre sbuffavo di corsa, sudato, in un'umida domenica d'inverno.</span>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-66106322163285885902009-01-21T09:14:00.027+01:002009-03-15T22:06:01.126+01:0025a Traversata dei Colli Euganei (TCE) - 05.04.09<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJAhpMJbhPsTkh_U2uXef2QfmfmWJo8Cf2LgqU1ZR8DTo-_KvG6ASGRFEosT_qZu7GG_CN7x-2kGCbL2tzpKYgvjfmOJz7dC7HR9gyx-FQuYSlR0q_vmdGVIoZfxzxtMJQmUx4AEYsVPA/s1600-h/TCE+01.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5293658293326492978" style="WIDTH: 172px; CURSOR: hand; HEIGHT: 212px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJAhpMJbhPsTkh_U2uXef2QfmfmWJo8Cf2LgqU1ZR8DTo-_KvG6ASGRFEosT_qZu7GG_CN7x-2kGCbL2tzpKYgvjfmOJz7dC7HR9gyx-FQuYSlR0q_vmdGVIoZfxzxtMJQmUx4AEYsVPA/s400/TCE+01.jpg" border="0" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3uZ94ehjhht8WbaPrmRBYD5w091fG901_VOQw93An7jE1eT9y-7IhsJHxF_Lm1GADwDpXqlN2V7rfJ4nOXdHql5NnHRHdqobFikN-Z-u9IHXPOvJuXLzmnkvKdeo5-gUTb8y3C7WhtxI/s1600-h/TCE+02.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5293659158794927314" style="WIDTH: 155px; CURSOR: hand; HEIGHT: 212px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3uZ94ehjhht8WbaPrmRBYD5w091fG901_VOQw93An7jE1eT9y-7IhsJHxF_Lm1GADwDpXqlN2V7rfJ4nOXdHql5NnHRHdqobFikN-Z-u9IHXPOvJuXLzmnkvKdeo5-gUTb8y3C7WhtxI/s400/TCE+02.jpg" border="0" /></a><br /><br /><br /><br /><span style="font-family:courier new;"></span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9XMaDVthFsRm1JcQ9lJEYxucJHpUtnB2sPSUIiacvfs7dqLNVlh8D1CeKQX-20_3scGwWegdEtzAXg5PLTLyscQ2RJeLt_fGn2yodzcn2-mXg_BYmtpa1Q_8-RKKPEzHxkrVKmUfaxe8/s1600-h/TCE+01.jpg"></a><br /><span style="font-family:Courier New;">sono ormai 25 anni che un bel gruppo di appassionati di montagna e di sentieri (<a href="http://www.giovanemontagna.org/sezione.asp?sezione=Padova">Giovane Montagna Padova</a>) dà vita a questa splendida manifestazione.</span><br /><span style="font-family:Courier New;">una corsa, o passeggiata, lunga 42 km che attraversa una buona parte del territorio del parco regionale dei gruppo di colli.</span><br /><span style="font-family:Courier New;"></span><br /><br /><span style="font-family:Courier New;">ecomaratona o trail ante-litteram la Traversata dei Colli Euganei, o più brevemente TCE, è un appuntamento fisso nel calendario delle corse in natura italiane.</span><br /><span style="font-family:Courier New;"></span><br /><span style="font-family:Courier New;"><strong>info e preiscrizioni</strong> (prossimamente) <a href="http://www.giovanemontagna.org/sezione_pag.asp?id=94&sezione=Padova">>>></a></span><br /><span style="font-family:Courier New;"><strong>descrizione del percorso</strong> <a href="http://docs.google.com/Doc?id=ddphrqx8_109hrn2fsfx">>>></a></span><br /><span style="font-family:Courier New;"><strong>mappa GPS (everytrail)</strong> <a href="http://www.everytrail.com/view_trip.php?trip_id=71030">>>></a><br /><div><br /><div><span style="font-family:Courier New;"></span><span style="font-family:courier new;"><strong>download traccia GPS (kml) </strong><a href="http://www.mediafire.com/?sharekey=b45fce5ce1ba26dad956df2962098fcbe04e75f6e8ebb871"><strong>>>></strong></a></span></div><strong>mappa</strong> <a href="http://farm4.static.flickr.com/3123/3214343429_b976db694e_b.jpg">>>></a></span></div><br /><div><span style="font-family:Courier New;"><strong>profilo </strong><a href="http://farm4.static.flickr.com/3383/3215194594_52416a6a92_b.jpg">>>></a></div></span><br /><span style="font-family:Courier New;"></span>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1048073626944174544.post-62164636677672727472008-12-22T08:38:00.004+01:002008-12-22T09:16:51.620+01:00SPIRITO TRAIL - su carta !!!<span style="font-family:courier new;">l'anno nuovo porterà una grande novità per tutti gli appassionati di corsa in natura.</span><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW74C5xi-03vI9h1Rurb8Fo3EZ8IXt7PkJXhXGH1oJiTjcNy9xHdgm6qcnvW6wBy9uUYFuB9G6delJuwJddvpj5Q7ldmARPNLUot6bcsreWQCz5A7B2Dq3ke7HUFA_FLZaf3-Pep0disg/s1600-h/coverMix.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5282516033530062050" style="WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 127px" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW74C5xi-03vI9h1Rurb8Fo3EZ8IXt7PkJXhXGH1oJiTjcNy9xHdgm6qcnvW6wBy9uUYFuB9G6delJuwJddvpj5Q7ldmARPNLUot6bcsreWQCz5A7B2Dq3ke7HUFA_FLZaf3-Pep0disg/s400/coverMix.jpg" border="0" /></a><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjNuzOEShVjdi1UGJvYzX7iSLn62nfJfPUUWG0wPpp2Hqd0_6oqQ2jpIa0E2rZvn3qcZLbbu7IE0nZ2U_pEw0QU6Dy8SiWkrNmRPe2IBZV1DM_jCOgy173QyW6Q2R8QpR-k3pCm45FRBqE/s1600-h/coverMix.jpg"></a><br /><br /><div><span style="font-family:courier new;">a febbraio 2009 uscirà la prima rivista interamente dedicata al trail running: <strong>SPIRITO TRAIL</strong>. Il magazine, che sarà distribuito solo in abbonamento, passerà al formato cartaceo dopo 9 uscite in formato elettronico.</span></div><div><span style="font-family:courier new;"></span> </div><div><span style="font-family:courier new;">Per informazioni: </span><a href="http://www.spiritotrail.it/"><span style="font-family:courier new;">www.spiritotrail.it</span></a></div></div>emmehttp://www.blogger.com/profile/16760360809329575916noreply@blogger.com1